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Bpco: un aiuto dal monitoraggio continuo della temperatura al braccio

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Bpco: il monitoraggio continuo della temperatura al braccio mediante dispositivo indossabile potrebbe predire le riacutizzazioni di malattia

Utilizzando i dati del monitoraggio continuo della temperatura di pazienti affetti da Bpco mediante dispositivo indossabile applicato ad un braccio, un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale è stato in grado di prevedere precocemente l’insorgenza di episodi di esacerbazione di malattia.

Lo dimostrano i risultati di uno studio di fattibilità, presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society.

Razionale e disegno dello studio
I pazienti con Bpco possono andare spesso incontro ad episodi di riacutizzazione di malattia, che si caratterizzano, per un deciso peggioramento generale della sintomatologia – tosse, espettorato, respiro difficile e affannoso, dispnea. E’ peraltro noto che gli eventi di riacutizzazione possono mimare sintomi influenzali comuni come febbre, dolori articolari e stanchezza generalizzata.

Le esacerbazioni di Bpco, come è noto, incidono sulla morbilità e sulla mortalità, ma spesso questi eventi sono presentati in ritardo o non vengono segnalati agli operatori sanitari.
L’obiettivo di questo studio, pertanto, è stato quello di valutare la fattibilità del monitoraggio continuo della temperatura per la diagnosi precoce delle riacutizzazioni della Bpco.

A tal scopo, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti della coorte di esacerbazioni di Bpco di Londra (EXCEL) al monitoraggio continuo domiciliare della temperatura corporea, utilizzando un sensore indossabile, per 9 mesi.
Le esacerbazioni verificatesi durante questo periodosono state definite clinicamente secondo i criteri EXCEL stabiliti, utilizzando le schede del diario giornaliero dei sintomi e i rapporti dei pazienti.

Un sottogruppo di episodi di esacerbazione e di dati precedenti, compresi quelli relativi alle infezioni del tratto respiratorio inferiore, è stato utilizzato per addestrare il sistema di AI a prevedere le esacerbazioni, utilizzando le variazioni di temperatura occorse nei 7 giorni precedenti l’evento di esacerbazione.

A questo punto, è stata valutata la sensibilità di questa previsione dell’AI. Le cosiddette fasi di controllo, in cui non si sono verificate riacutizzazioni, sono state utilizzate per testare la specificità di questo tool predittivo.

Risultati principali
Lo studio ha reclutato 37 pazienti con Bpco che sono stati monitorati per un totale di 970 settimane (età media: 71,8±8,1 anni, 51% maschi).

Passando ai risultati, è emerso che i pazienti hanno sviluppato 30 episodi di esacerbazione di Bpco diagnosticati clinicamente, di cui 24 con una qualità dei dati sufficiente per la previsione dell’AI (80,0%). Un totale di 20 esacerbazioni su 24 sono state previste dall’AI (83,3% di sensibilità). In 32 fasi controllo, solo 3 esacerbazioni previste con questo strumento non si sono verificate (90,6% di specificità).

In conclusione, il monitoraggio continuo della temperatura potrebbe essere utilizzato nei pazienti con Bpco e potrebbe favorire la diagnosi precoce delle esacerbazioni. In futuro, si dovrà lavorare su coorti più ampie per confermare questo dato e i possibili benefici della diagnosi precoce e dell’intervento in questo gruppo di pazienti.

Bibliografia
MacLeod M et al. Detecting COPD exacerbations using AI predictive modelling with continuous temperature sensing. Poster ID 379, ERS 2024, Vienna.

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