Gli anziani rappresentano la categoria di persone più vulnerabili al fenomeno delle truffe. La loro poca familiarità con la tecnologia e la maggiore fiducia nel prossimo, li rende bersaglio perfetto
Gli anziani rappresentano la categoria di persone più vulnerabili al fenomeno delle truffe. La loro poca familiarità con la tecnologia e la maggiore fiducia nel prossimo, li rende bersaglio perfetto per i truffatori.
Gli anziani vittime di truffa sono, prevalentemente, uomini tra i 65 e gli 80 anni, soglia oltre la quale le vittime di sesso femminile superano quelle di sesso maschile. Il truffatore trae in inganno la vittima attuando artifizi e raggiri, approfittando della sua buona fede, dell’ingenuità e facendo affidamento sulle eventuali ridotte capacità di reazione e di critica e del suo bisogno di avere relazioni sociali. La categoria degli anziani è, infatti, caratterizzata da alcuni fattori di vulnerabilità come età anagrafica, minor vigore fisico e psicologico, in alcuni casi un livello di istruzione non elevato e, non ultimo, un forte bisogno di comunicare. È stato questo l’argomento trattato durante il convegno “Protezione degli Anziani dalle truffe telefoniche: strumenti e strategie di tutela in ambito civile e penale”, tenutosi di recente all’Istituto San Michele di Roma in collaborazione con l’associazione no-profit Road to green 2020 e l’associazione di avvocati Vis Romana. L’evento ha permesso ai presenti di acquisire tre crediti formativi presso l’Ordine degli Avvocati.
L’’Avvocato Roberto Maria Meola, Vice Presidente di Vis Romana, ha spiegato che “le truffe telefoniche, in particolare quelle ai danni degli anziani, rappresentano una piaga sociale in costante crescita. L’abilità dei truffatori nell’ingannare le vittime e la rapidità con cui si evolvono le loro tecniche rendono le indagini particolarmente complesse. Tuttavia, l’avvento delle tecnologie digitali e l’innovazione nel campo dell’informatica forense stanno offrendo nuovi strumenti agli investigatori per contrastare questo fenomeno”.
Le principali tipologie di frode sono il phishing, il vishing, lo smishing ed il sim swap. Gli anziani risultano i soggetti più predisposti per operazioni di phishing e vishing. La tecnica del phishing consiste nell’invio di messaggi di adescamento tramite posta elettronica che inducono ad aprire un link o un allegato malevolo. Tramite questi virus informatici è possibile attivare webcam e rubare dati personali. I soggetti anziani sono particolarmente presi di mira nel vishing, una truffa telefonica mediante la quale si induce la vittima a divulgare informazioni personali, finanziarie o di sicurezza. In molti casi i truffatori riescono a farsi trasferire ingenti somme di denaro.
Le tecniche utilizzate dai truffatori sono sempre più sofisticate e complesse. L’epoca dei social network ci rende tutti soggetti più esposti, in quanto è molto semplice reperire informazioni circa i nostri interessi, i luoghi che frequentiamo e le nostre amicizie. Si tratta di tecniche di social engineering, basate sullo studio e la manipolazione dei comportamenti delle persone, il cui obiettivo è quello di raccogliere informazioni personali come interessi, abitudini e preferenze di acquisto. Gli anziani, in questo caso, risultano ancor più vulnerabili perché viene sfruttata la loro ingenuità per indurli a fidarsi di chi li sta contattando. È per questo che gli over 65 dovrebbero avere un’attività social ridotta al minimo, evitando di condividere informazioni troppo personali.
Secondo la polizia postale, il 2023 ha visto un incremento dei casi pari al 6% rispetto all’anno precedente. Le somme sottratte mediante le truffe online sono aumentate del 20%, con cifre che si aggirano attorno ai 137 milioni di euro. A livello globale, le perdite causate dalla truffe online nel settore dell’e-commerce hanno superato i 48 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 20% rispetto al 2022. Il phishing correlato all’e-commerce è, infatti, aumentato del 170% nel secondo trimestre del 2022 rispetto all’anno precedente.
L’Avvocato civilista Sonia Magliano, ha sottolineato l’importanza di “una stretta ed efficace collaborazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni finanziarie e gli operatori telefonici al fine di contrastare il fenomeno delle truffe con efficacia”.
Tra i reati più diffusi in Italia compare il furto di dati personali che comprende password, codici bancari, numeri delle carte di credito; immediatamente seguito dal furto d’identità.
Essere informati sui propri diritti legali e sulle possibili azioni legali da poter intraprendere è fondamentale per ottenere giustizia e recuperare le somme di denaro perse. “Le vittime delle truffe hanno diritto al risarcimento dei danni subiti. La costituzione di parte civile consente di farsi rimborsare la somma persa e richiedere un ulteriore risarcimento per danni morali o biologici”, ha specificato L’Avvocato civilista Cristina Mercogliano.
La maggior parte delle truffe telefoniche segue un iter standard che inizia con un messaggio scioccante, accompagnato da una richiesta di denaro. Viene creata nella vittima una certa pressione. Un esempio potrebbe essere quello di un debito insoluto o un presunto tentativo di clonazione della carta che la banca vorrebbe sviare tramite un’operazione di passaggio dei fondi su un nuovo conto sicuro. “Le vittime di una truffa telefonica, devono immediatamente segnalare l’accaduto alla polizia postale e fare reclamo presso le compagnie telefoniche. È importante appuntare il numero di telefono da cui si è ricevuta la chiamata sospetta, in modo da poterlo rintracciare. Per riconoscere una potenziale truffa è raccomandabile chiedere all’operatore di presentarsi con nome, cognome ed azienda per la quale lavora. Nei casi di risposte poco chiare, è bene riagganciare immediatamente. Quando vengono richiesti dati personali, dettagli sulle proprie forniture energetiche o, peggio, password e codici PIN, riagganciare immediatamente e non divulgare in alcun modo dati sensibili”, ha aggiunto l’Avv. Massimo Ramagnano.
L’Avv. Francesco Notari – Presidente di Vis Romana, ha spiegato la differenza fra truffa online e frode informatica. “Per truffa online si intende una tipologia di frode virtuale effettuata tramite internet ma senza un accesso abusivo da parte del truffatore nel sistema informatico della vittima. La frode informatica, invece, si differenzia in quanto vera e propria manipolazione del sistema informatico utilizzato dalla vittima. In questo caso, il truffatore accede fisicamente nel sistema informatico della vittima sottraendo il PIN della carta di credito, inviando un virus e, nei casi peggiori, accedendo direttamente al conto bancario o alla posta elettronica dell’offeso”.
“Durante la Settimana della Prevenzione del San Michele, affrontare abbiamo affrontato il tema delle truffe agli anziani, una priorità che non possiamo più ignorare. La salute degli anziani non riguarda solo il loro benessere fisico, ma anche quello psicologico. Purtroppo, le truffe rappresentano una delle maggiori fonti di stress per questa fascia di popolazione, che troppo spesso diventa il bersaglio principale dei truffatori. Questi atti non solo minano la fiducia degli anziani, ma possono anche avere gravi conseguenze sulla loro salute mentale, generando ansia, paura e senso di vulnerabilità. Purtroppo, la maggior parte delle truffe non viene nemmeno denunciata, spesso per vergogna o per la mancanza di consapevolezza da parte delle vittime. È per questo motivo che trattare questi temi durante la Settimana della Prevenzione è fondamentale. Informare, sensibilizzare e fornire strumenti concreti per difendersi dalle truffe significa proteggere la dignità e il benessere psicologico dei nostri anziani, garantendo loro una qualità di vita migliore e più sicura. Prevenire queste situazioni è parte integrante del nostro impegno per promuovere una salute globale e inclusiva per tutti gli anziani”, ha dichiarato il Presidente dell’Istituto Romano San Michele, Giovanni Libanori.
“Risulta indispensabile, quindi, contrastare il fenomeno e continuare ad incentivare le attività di prevenzione. Tra queste, un ruolo fondamentale lo svolgono le campagne di informazione spesso realizzate dalle prefetture e dalle Forze di polizia in collaborazione con istituzioni e associazioni del territorio attraverso la distribuzione di depliant e materiale informativo contenenti consigli utili per prevenire il verificarsi di episodi e per difendersi dai malintenzionati. Oltre al danno materiale ed economico, c’è la possibilità di subire traumi psicologici che possono ricadere nella quotidianità della persona, creando problematiche nell’autonomia dell’individuo e nella socialità. Il territorio su cui vogliamo muoverci è quello della formazione, anche degli anziani, perché ormai la nostra vita quotidiana non può prescindere dall’utilizzo dei social o del digitale. Piuttosto che demonizzare gli strumenti, è importante imparare ad usarli nel modo corretto” ha commentato Barbara Molinario, Segretario Generale di Consumerismo e Presidente di Road to green 2020.
È bene controllare sempre la provenienza delle comunicazioni e l’attendibilità del mittente; non fornire mai dati personali (password, numero di carta di credito etc); non cliccare su link o allegati inviati da mittenti sconosciuti o sospetti; fare attenzione ad eventuali errori di sintassi o refusi, ricordando sempre che un’azienda seria ed affidabile invierà sempre comunicazioni prive di qualsiasi errore grammaticale; attivare la cartella di posta indesiderata; contattare la filiale della propria banca o il proprio gestore telefonico qualora si dovesse ricevere una chiamata o un messaggio mail sospetto.