In prima serata su Rai 2 i “Delitti in famiglia” con Stefano Nazzi. Al via la seconda stagione della serie true crime
Arriva in prima serata su Rai 2, a partire da sabato 26 ottobre, la seconda stagione di “Delitti in famiglia”, un ciclo di documentari condotto e narrato da Stefano Nazzi, giornalista tra i più celebri e autorevoli autori di podcast di cronaca nera. Al centro del racconto, omicidi famosi e casi emblematici: l’omicidio di Marco Vannini (in onda il 26 ottobre), la storia del ‘killer delle fidanzate’ Luca Delfino (2 novembre), il caso di Chiara Poggi (9 novembre) e una puntata dedicata ai figli dei femminicidi (16 novembre). Quattro documentari per raccontare il dramma degli omicidi commessi in famiglia, nei luoghi considerati più sicuri e felici. Ma dove invece a volte c’è solo dolore, aggressività, sopraffazione, violenza.
Negli ultimi trent’anni, infatti, il numero di omicidi volontari in Italia è diminuito drasticamente: erano 1.476 nel 1992, nel 2023 329 (dati Polizia di Stato, aprile 2024). Quella che non diminuisce è la percentuale degli omicidi che avvengono all’interno di relazioni affettive e familiari: circa il 50 per cento, cioè la metà, sono delitti maturati e commessi in casa. Delitti in famiglia, appunto. Attraverso il racconto di Nazzi, le interviste esclusive agli investigatori, ai familiari delle vittime, a testimoni ed esperti, il materiale audio e video originale proveniente dai fascicoli delle indagini ed il repertorio inedito, i documentari ricostruiranno ogni fase delle inchieste. Uno spaccato della recente storia criminale italiana, che dietro l’orrore svelerà intricati intrecci sentimentali ed emozioni terribili.
Nel primo episodio, il caso Vannini. La sera del 17 maggio 2015, in una casa di Ladispoli viene sparato un colpo d’arma da fuoco. Ad essere ferito è Marco Vannini, un ragazzo ventenne che in quel momento si trovava a casa della famiglia della sua fidanzata, Martina Ciontoli. Marco muore al Pit di Ladispoli qualche ora dopo, dove è arrivato con un’ambulanza a sirene spente, in codice verde. Perché nessuno della famiglia Ciontoli, fino a pochi minuti prima, aveva parlato di un proiettile esploso. Proprio per questo la vicenda dell’evitabile morte di Marco Vannini ha trovato spazio nelle televisioni italiane e, soprattutto, nelle aule dei tribunali per molti anni, con diversi gradi di giudizio e una condanna insperata.
Tra gli intervistati, i genitori di Marco Vannini, Marina e Valerio; l’avvocato della famiglia Vannini Alessandro Carlini; Pietro Messina (avvocato della famiglia Ciontoli:, Luigi Cipolloni (medico legale): Raffaella Sorropago (perito balistico); e Tommaso Liuzzi (vicino di casa della famiglia Ciontoli).