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Trump al Madison Square Garden: “Kamala, you are fired!”

Bannato dai principali social media, l'ex presidente americano Donald Trump lancia il suo social "Truth" ma per gli esperti è destinato a fallire

Lo “show” elettorale di Trump al Madison Square Garden nel cuore di New York, tra populismo, razzismo e fan impazziti

A poco più di una settimana dalle elezioni presidenziali, Donald Trump lancia la sfida alla democratica New York con un rally organizzato nel celebre Madison Square Garden, cuore e simbolo della città. E lo riempie fino all’ultimo posto. Le porte dell’arena più famosa del mondo, con una capienza di circa ventimila persone, si sono aperte intorno alle 15 ora locale, ma già nelle ore precedenti una folla di “Maga” supporter aveva raggiunto la zona. Molta polizia nelle strade adiacenti, elicotteri sorvolano il cielo, le uscite della metro intorno a Penn Station sono sbarrate e controllate a vista dalle forze dell’ordine. Venditori di cappelli, t-shirt e bandiere sono un po’ ovunque.

Prima dell’entrata in scena del tycoon, sul palco hanno preso la parola imprenditori, parlamentari, campioni sportivi: da Tucker Carlson, conduttore dell’omonimo show a J.D. Vance, candidato come vice di Trump, dal comico Tony Hinchcliffe, accusato nel suo discorso di aver fatto commenti razzisti rivolti alla comunità di Porto Rico (“è assurdo estrapolare una battuta dal contesto per farla sembrare razzista”, si è poi difeso lui su X) a Mike Johnson, speaker della Camera dei rappresentanti e a Robert F. Kennedy Junior, ex candidato alle presidenziali con il Partito democratico che ha scaldato la platea con un discorso incentrato sui motivi per cui appoggia Trump. Perché non vuole la guerra, spiega, perché sta dalla parte della middle class, perché non vuole distruggere gli sport femminili. Perché combatte il partito di Wall Street e di Big Pharma. Dalla folla si alza un boato.

Ondeggiano, tra le mani dei supporter, i cartelli con la scritta “Trump will fix it!” (Trump sistemerà le cose!) e “Dream big again” (Sogna in grande, di nuovo). Elon Musk, fondatore di Tesla e grande sostenitore della campagna elettorale pro-Trump, chiede alla folla di votare presto: l’early voting, il voto anticipato, a New York è infatti cominciato il 26 ottobre. Sul palco, una Melania Trump in splendida forma spinge i sostenitori “Maga” a fare la differenza, per avere “the magic back”, per far tornare la magia del passato e costruire quel futuro che l’America si merita. E poi – tutti in piedi- è la volta di Trump, presentato proprio dalla moglie: il tycoon promette meno tasse e inflazione, indipendenza energetica, più posti di lavoro, aumento dei dazi per le società che non produrranno negli Stati Uniti.

E ancora, maggiore tutela delle famiglie e dell’economia, protezione dei confini nazionali contro i criminali entrati illegalmente, la cui presenza negli Stati Uniti è aumentata per via della politica di Kamala Harris. “Kamala, you are fired!”, Kamala, sei licenziata. “Together we will fight and win again”, insieme combatteremo e vinceremo ancora. “Thank you, New York”. Applausi.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).

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