Fuoco vivo di Gianluca Salvatore Capozio è una lente d’ingrandimento sul mondo contemporaneo, sulla sua decomposizione e le sue asimmetrie, la deriva solitaria dei suoi abitanti
Fuoco vivo è una lente d’ingrandimento sul mondo contemporaneo, sulla sua decomposizione e le sue asimmetrie, la deriva solitaria dei suoi abitanti, l’annuncio di una poetica della posizione e dell’appartenenza. Dai grandi scenari della guerra, delle migrazioni e dell’abuso alle piccole incrinature delle storie pubbliche e private che affollano le nostre città, le periferie, le carceri, i manicomi. Si tratta di una poesia che vuole essere a suo modo ibrida, civile e narrativa, una raccolta antologica immersa nelle pieghe del nostro tempo, tra il presente più stringente e pezzi di memoria collettiva, nelle sue brutture ma anche nelle sue possibili vie di fuga e di salvezza.
Un atto d’amore e liberazione.
Gianluca Capozio nasce a Foggia il 29 agosto del 1988. Sin dall’adolescenza scopre la passione per la scrittura, attribuendole una funzione salvifica. Studia Storia, Etica e Filosofia, scoprendo poi nell’Arteterapia la propria dimensione.