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In libreria “Terra chi teni lu me cori” di Gioacchino Di Bella

nicoletta manni

Terra chi teni lu me cori è una silloge di 52 poesie in lingua siciliana che l’autore salemitano Gioacchino Di Bella, con umiltà, definisce Primo quaderno siciliano

gioacchino di bella

I componimenti di variabile estensione metrica trattano sentimenti elementari e sensazioni desunte dal vivere e dal sentire in terra di Sicilia: tutto, nell’isola del Sole, può trasfigurarsi in poesia intima e vibrata. Ecco, quindi, affiorare, tra i versi del poeta, lo scirocco, i frutti traslucidi del gelso, le esperienze del tempo vissuto, le parlate della gente, gli assurdi nonsense, il ricordo, l’amore, la natura e il canto imperioso del mare.

Gioacchino Di Bella è docente di Lettere nella Scuola secondaria di primo grado. È lunga la sua storia letteraria. Fin da bambino si dedica con passione alla scrittura, ma soltanto nell’ultimo decennio si è mostrato al pubblico con l’adesione a innumerevoli concorsi di poesia, raccogliendo parecchi riconoscimenti di prestigio. Ha pubblicato Tracce di me a occidente (Porto Seguro, 2022), Liù, il gatto che ruggiva (Rosabianca, 2022), Ho colto ovunque semi di poesia (Nulla die, 2024) e ancora Odi della seconda poetica (Controluna, 2024).

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