Neonata morta nel night a Piove di Sacco, la madre accusata di omicidio in silenzio dal gip


Neonata trovata morta nel water del night a Piove di Sacco: la madre, una ballerina italo-brasiliana accusata di omicidio, in silenzio dal gip

Codacons su dati Istat: il mercato della prostituzione non conosce crisi, e la spesa per i servizi connessi al sesso a pagamento rimane stabile a 4,7 miliardi di euro

Ha partorito direttamente nel bagno del dormitorio di un night club, dove viveva da mesi. Poi ha scaricato l’acqua, annegando la figlia appena nata. Ora Melissa Russo Machado, 29 anni di Bari, italo-brasiliana è accusata di omicidio aggravato. Oggi non ha risposto alle domande del Gip e per le sono stati disposti gli arresti domiciliari, una volta dimessa dall’ospedale di Padova dove in questi giorni è stata piantonata dai Carabinieri.
In più, per la Procura la ragazza-madre non era solo una ballerina di lap -dance, ma nel locale dove lavorava si prostituiva. Una storia di ordinario squallore emerge dalla provincia veneta, a Piove di Sacco, paese a metà stradata tra Padova e Chioggia.

Dopo il ‘caso Traversetolo’, in provincia di Parma, dove la 21enne Chiara Petrolini è ora accusata di aver ucciso e seppellito due bimbi appena partoriti nella villetta in cui viveva con i genitori, viene alla luce la notizia di un altro infanticidio per opera di una giovane madre.

L’INFANTICIDIO

Tutto è venuto a galla due giorni fa, martedì 29 ottobre, nelle prime ore del mattino, quando qualcuno ha chiamato il 118 per chiedere soccorso: una neonata partorita in casa non respirava più. Una volta arrivati nell’appartamento-dormitorio, al piano superiore del night club “Serale”, della cittadina veneta, gli operatori sanitari del Suem si sono trovati a una scena terribile: il corpo di una neonata incastrato nel water che traboccava d’acqua e tutto intorno segni evidenti di un parto naturale appena avvenuto.

PER LA PROCURA LA MADRE SI PROSTITUIVA

A fare da sfondo alla terribile vicenda ora c’è anche l’ombra della prostituzione: il night da ieri è stato infatti posto sotto sequestro per sfruttamento della prostituzione e al momento il reato è stato ascritto contro ignoti. Ma la Procura non ha dubbi: la ragazza pugliese, insieme ad altre tre giovanissime dell’Est Europa, con cui divideva il locale sopra il nightclub, si prostituiva e in quel contesto si sarebbe generato il delitto.

LA PROCURA: “HA PARTORITO NEL WC E POI SCARICATO L’ACQUA PER ANNEGARE LA NEONATA”

A chiarire quanto sta emergendo dai primi accertamenti è la Procura di Padova, in una nota. “La neonata era stata trovata morta all’interno del water e appariva essere completamente formata- riportano gli inquirenti- La donna avrebbe scaricato l’acqua del wc, in tal modo provocandone l’annegamento”, dato che “la bambina già si trovava con la testa in basso al suo interno”. A chiamare il 118 non è stata Melissa Russo, ma una delle tre persone che si trovavano nell’appartamento-dormitorio con lei.

Dalle testimonianze emerse sulla stampa locale, la donna, ora ricoverata all’ospedale di Padova e piantonata dai Carabinieri, per mesi avrebbe continuato a lavorare come ballerina di lap-dance e a fumare, indossando una panciera.

I VICINI E I CLIENTI DEL LOCALE: “LA PANCIA? SI VEDEVA BENE CHE ERA INCINTA”

Melissa si faceva chiamare Mel. Magra, occhi sporgenti, capelli neri con delle ciocche blu. La prima volta che l’ho vista al locale già si capiva che era incinta e così le ho chiesto che ci faceva lì. E lei mi ha risposto che i suoi genitori l’avevano disconosciuta quando hanno saputo che vita faceva”: è una delle testimonianze riportate dal quotidiano “il Gazzettino”, quella di un cliente del “Serale Club” che conferma come la gravidanza fosse impossibile da non notare, malgrado la panciera. Il quotidiano locale riporta anche la testimonianze del titolare della Rap Autoricambi, negozio che si trova a fianco del Serale Club: “L’ho vista camminare qui intorno, salire e scendere dalle scale”, ha raccontato dalla sua attività, il giorno in cui vedeva entrare ed uscire carabinieri nel locale notturno. “Quella ragazza era inconfondibile, era evidente la pancia della gravidanza”, conferma anche il commerciante. E ancora: “Veniva qui nelle ultime settimane- raccontano due dipendenti del vicino negozio di ortofrutta- Faceva la spesa, comprava il giusto per i pasti e nulla di più. Che era incinta lo si vedeva benissimo, non faceva nulla per non farlo notare”.

IN SILENZIO DAVANTI AL GIUDICE E ORA AI DOMICILIARI IN PUGLIA

Oggi Melissa Russo è stata dimessa dall’ospedale ed è stata sottoposto ad interrogatorio, senza però rispondere al giudice. Questa mattina è comparsa in tribunale a Padova per essere sottoposta a interrogatorio di garanzia. Come nelle sue facoltà, ha deciso di non rispondere alle domande, di fronte all’accusa di avere ucciso la figlia subito dopo averla partorita, la notte tra lunedì 28 e martedì 29 ottobre. Il giudice ha optato per la misura cautelare degli arresti domiciliari e per il momento attenderà gli sviluppi investigativi reclusa nell’abitazione dei genitori, in Puglia. Il giudice ha giudicato necessaria una misura restrittiva (anche se non la carcerazione) ritenendo che sussistano il pericolo di fuga, quello di inquinamento delle prove e quello di reiterazione del reato.