Israele, Trump, il ministero della Cultura a “Report” stasera su Rai 3


Novità importanti sulle vicende che hanno coinvolto la recente gestione del Ministero della Cultura: le propone “Report” stasera su Rai 3

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Novità importanti sulle vicende che hanno coinvolto la recente gestione del Ministero della Cultura: le propone “Report”, in onda domenica 3 novembre alle 20.30 su Rai 3.
Nel sommario anche il reportage di Giorgio Mottola con la collaborazione di Silvia Scognamiglio e Greta Orsi “Il laboratorio”. Dopo l’attacco terroristico di Hamas contro postazioni militari e insediamenti civili israeliani il 7 ottobre dello scorso anno, in cui sono morte circa 2000 persone, il governo di Benjamin Netanyahu ha lanciato una campagna a tappeto per colpire Hamas nella Striscia di Gaza. A pagare sono stati soprattutto i civili: secondo le fonti sanitarie di Gaza i morti al momento sono oltre 43.000, almeno 17.000 sarebbero minori. La Corte internazionale di giustizia ha avviato un procedimento in cui lo Stato di Israele è accusato di genocidio. Report ha ricostruito come negli ultimi vent’anni Israele si sia trasformato nel laboratorio politico dell’estrema destra internazionale mentre a Gaza le industrie belliche e della cybersecurity israeliane testano le loro armi e i loro prodotti, che vengono poi rivenduti all’estero e anche in Italia.
In “Make America Italian Again” di Sacha Biazzo, poi, “Report” ha rintracciato una serie di possibili e mai esplorati collegamenti tra Donald Trump e la mafia italo-americana, attraverso nuove testimonianze di ex boss della mafia, investigatori, legali, e alcuni strettissimi collaboratori che in passato lavoravano con l’attuale candidato alla Casa Bianca. L’inchiesta svela come, dai tempi della costruzione della Trump Tower ad oggi, Trump non avrebbe mai smesso di dialogare, direttamente o indirettamente, con boss ed ex killer della mafia italo americana.
Sarà proposta una prospettiva senza precedenti su come Trump, dai suoi primi affari a Manhattan fino all’attuale corsa elettorale, possa essere rimasto legato a figure di spicco delle famiglie mafiose. Un’inchiesta che porterà a interrogarsi sulla possibile influenza della mafia italo-americana nel determinare il futuro presidente degli Stati Uniti.
Si chiude con “Meta-Politica” di Lucina Paternesi con la collaborazione di Roberto Persia. Da febbraio di quest’anno Meta ha deciso di implementare una nuova limitazione sui contenuti di tipo politico su Instagram e Threads, l’ultimo social nato in casa Zuckerberg. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica e l’assalto a Capitol Hill fomentato dalle fake news che circolavano su Facebook, Meta ha deciso di tagliare la politica dai propri social network. Ma chi decide cosa è politica? E quali sono le voci che rischiano di sparire dal dibattito pubblico? Viaggio in un’America spaccata in due che si appresta a scegliere il nuovo Presidente tra attivisti, influencer e giovani che reclamano spazi fisici e digitali per esprimere il proprio dissenso.