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Navi sempre più sostenibili secondo lo Zero Carbon Fuel Monitor

iam istruttori associati marittimi

Lo Zero Carbon Fuel Monitor (ZCFM) del Lloyd’s Register Maritime Decarbonisation Hub ha evidenziato i rapidi progressi tecnologici per combustibili alternativi

Lo Zero Carbon Fuel Monitor (ZCFM) del Lloyd’s Register Maritime Decarbonisation Hub ha evidenziato i rapidi progressi tecnologici nella gestione, nello stoccaggio e nell’utilizzo di combustibili alternativi a bordo delle navi che stanno consentendo la transizione dell’industria marittima verso combustibili a zero (o quasi zero) emissioni di carbonio.

L’ultimo aggiornamento ZCFM si concentra sulla fase finale della catena di approvvigionamento del carburante – la nave – e offre preziose informazioni sulla prontezza delle navi attuali per vari tipi di carburante, tra cui ammoniaca, biocarburanti (FAME e HVO), idrogeno, metano liquefatto e metanolo.

Il rapporto ha rilevato che i livelli di maturità tecnologica per tutti i combustibili esaminati sono aumentati nell’ultimo anno. Ha identificato 31 navi nella flotta esistente e nel portafoglio ordini in grado di utilizzare l’ammoniaca, insieme a oltre 400 navi “pronte per l’ammoniaca”, principalmente nei segmenti del gas e delle navi portarinfuse. Ha anche rilevato 315 navi in grado di utilizzare metanolo, con quasi 500 altre classificate come “pronte per il metanolo” e 78 navi in grado di utilizzare l’idrogeno, utilizzate principalmente nel trasporto costiero e marittimo a corto raggio.

L’analisi indica anche un aumento delle prove e delle applicazioni commerciali, aumentando i livelli di prontezza all’investimento (IRL) nella fase della catena di approvvigionamento delle navi. I livelli di preparazione della Comunità (LCR) sono in aumento, spinti dalla crescente consapevolezza dell’urgenza di raggiungere l’obiettivo intermedio dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) per il 2030 di raggiungere il 5% di navi alimentate con combustibili a basse o zero emissioni di carbonio.

Se da un lato il rapporto riconosce i progressi compiuti, dall’altro evidenzia le aree che necessitano di ulteriori sviluppi e investimenti, come il miglioramento dei protocolli di sicurezza e la formazione dell’equipaggio per la gestione di combustibili alternativi, nonché le sfide legate agli investimenti a causa delle incertezze nella catena di approvvigionamento, tra cui la disponibilità di carburante, le infrastrutture portuali e i quadri normativi.

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