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Da Schlein a Saviano: la lunga lista dei delusi per la vittoria di Trump

elly schlein

Presidenziali Usa, per Schlein la vittoria di Trump è una “brutta notizia per l’Italia e l’Europa”. Saviano accusa i social per la sconfitta della Harris

“La vittoria di Trump negli Stati Uniti è una brutta notizia per l’Europa ed è una brutta notizia per l’Italia”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein a Terni. “Non solo perche anche in questi ultimi giorni ha dichiarato la sua ostilità verso l’Unione europea ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche”, aggiunge Schlein. “Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera- sottolinea- smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese. Davanti a questo, e prima che questo accada, serve uno slancio forte dell’Unione europea, in modo coeso, in modo unito che rimetta al centro una politica di investimenti comuni in grado di generare una vera politica industriale europea”.

“Noi speravamo che andasse in un altro modo- dice ancora Schlein- perché non ci riconosciamo, ne mai ci riconosceremo in una idea di società dove i miliardari, che ieri festeggiavano chiusi in una stanza con Trump, si ergono a paladini del ceto medio che si è impoverito, quando sono loro stessi quelli che si sono arricchiti sfruttando il lavoro in un modello economico sbagliato e da cambiare. E hanno usato il loro potere mediatico ed economico per fare promesse che poi come già è accaduto non saranno in grado di mantenere”. “Noi- continua- continuiamo ostinatamente a costruire una alternativa a questa idea di società qui in Italia e devo dire che quello che vediamo non è molto diverso da quello che già stiamo vedendo con l’estrema destra al governo in questo paese“.

SCHLEIN: EUROPA DEVE PUNTARE SU PROPRIA AUTONOMIA STRATEGICA

“Oggi l’Europa è chiamata a puntare sulla propria autonomia strategica, anche per contribuire a far finire i conflitti che stanno colpendo duramente i piu’ fragili e che preoccupano tutte le persone”, ha detto la segretaria del Pd.

DELUSO ANCHE SAVIANO

Senza regole per i social nessuna democrazia è più possibile. Aver permesso che l’attenzione fosse ridotta a 8 secondi, che le news implodessero nella superficialità più ridicola, aver dato spazio, centralità e autorevolezza a qualsiasi nullità con una manciata di follower (spesso comprati, quindi bot)… tutti esperti di tutto ha distrutto la democrazia. Il dibattito politico spostato sui social è stata la sua esecuzione”. Lo scrive sui social Roberto Saviano, che posta un’immagine di Trump e sopra la scritta ‘I social hanno ucciso la democrazia’.

Sì, aggiunge, “ovviamente la responsabilità della vittoria di Trump non può essere data solo ai social; le sinistre hanno fallito ovunque, nei progetti, nelle strategie, nella scelta dei propri leader anche nel non saper fermare lo strapotere delle big tech che ci fanno credere che i bisogni dell’1% siano anche quelli del restante 99%, che non ha nemmeno più le risorse per curarsi. Non è colpa dei social, ma di come vengono usati? Menzogna! Come dice McLuhan, a credere che la tecnologia sia neutrale è ‘l’idiota tecnologico’. E i contenuti – anche i nostri – sono come la carne che il ladro agita al cane da guardia per poter entrare in casa. Qui dentro l’unico obiettivo è farti stare il più possibile, prenderti dati e venderli per pubblicità. Non importa che parli di mutande, scarpe, ucraina o poesia. Chiunque creda – me idiota per primo – che altro ci sia, si sta ingannando alimentando come in questo momento un luogo che non ha altra ragione che far consumare velocemente, male, e ingaggiare nel peggior modo possibile i suoi consumatori”.

Nuovi social devono nascere nuove regole essere date, trasparenza imposta– dice ancora Saviano-. Social e web lasciati senza regole hanno permesso Trump. La fogna di Twitter (nel frattempo è diventato X), di Facebook, Instagram e TikTok lasciata senza regole, senza competitor europei. La tv era meglio? No, ma diversa, finanche plurale. I giornali migliori? No, sempre portatori di interessi, ma l’abbandono da parte dei lettori era possibile e la linea controllabile. Abbandono che si è ormai quasi del tutto consumato. I quotidiani chi li legge più? Nei social, in questi orrendi social sei inchiodato e incosapevole di come funzionino. Cosa ci resta? Far saltare la fogna dei social? Cambiarli? E come? Dalla periferia italiana, poi?”.

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