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Giuseppe Lapadula nelle libreria con “La piaga”

nicoletta manni

Giuseppe Lapadula, con il suo romanzo “La Piaga. Un romanzo nell’Universo Barocco”, costruisce un’epopea futuristica complessa che si muove tra politica, scienza e fede

La trama del romanzo d’esordio di Giuseppe Lapadula, “La Piaga. Un romanzo nell’Universo Barocco”, prende vita tra il 2566 e il 2611, in un periodo di espansione spaziale che, in parte, riflette l’epoca delle grandi esplorazioni del XV e XVI Secolo. L’universo fantascientifico di Lapadula si fonda sui principi reali che regolano la scienza, ma è un mondo popolato da navi spaziali che viaggiano tra le stelle e da civiltà che lottano per il controllo di nuovi pianeti, molto simili alle potenze imperiali della Terra premoderna.

L’ambientazione riflette una complessa fusione di tecnologia futuristica e di sensibilità estetiche e culturali del passato, e narra di un periodo storico paragonabile a quello delle esplorazioni transoceaniche, quando gli stati europei cercavano di espandere i propri imperi attraverso la conquista di nuovi continenti. Nel romanzo di Lapadula, tuttavia, l’espansione non è solo su scala planetaria, ma interstellare. Le Sette Nazioni Colonizzatrici, modellate sulla falsariga delle grandi potenze europee del passato, si contendono il controllo dei pianeti e delle risorse, con strategie che richiamano le manovre geopolitiche della Guerra Fredda.

Lapadula gioca sapientemente con una quantità infinita di regole scientifiche e astronomiche, proponendo per esempio il concetto di “contrazione spaziale”, una tecnologia che permette alle astronavi di viaggiare istantaneamente tra sistemi solari, creando un parallelo con i grandi progressi tecnologici del nostro mondo. Tuttavia, il viaggio verso queste colonie remote rimane rischioso e lungo, e la comunicazione e i trasporti richiedono mesi, mantenendo viva la tensione narrativa tra le diverse Nazioni. Il concetto di “Universo Barocco” emerge in modo evidente soprattutto attraverso le minuziose descrizioni dei luoghi: dalle cattedrali volanti che sono le astronavi delle Sette Nazioni Colonizzatrici, alle enormi raffinerie e piattaforme minerarie sospese nello spazio, il lettore si ritrova in un mondo dove il passato e il futuro convivono, dando vita a un’atmosfera di straordinaria opulenza e decadenza.

Ci troviamo nel futuro, tra il 2500 e il 2600, in un mondo distopico dove la tecnologia permette sì di spingersi fino all’esplorazione interstellare, ma i valori estetici, architettonici e morali rimandano alla civiltà europea del XVII secolo. Come viene sottolineato nei documenti fittizi estratti dalla Biblioteca Apostolica di Avignone in apertura al romanzo, il parallelismo tra le esplorazioni oceaniche del 1500 e le spedizioni spaziali del futuro è cruciale: “Più di mille anni fa, un viaggio transoceanico era un enorme investimento economico e di tempo, ad altissimo rischio. Non si sapeva se e quando si sarebbe ritornati”.

Dietro la facciata di progresso e innovazione di Lapadula, si cela una società corrotta e in declino, in preda alle rivalità delle “Sette Nazioni Colonizzatrici” che governano i pianeti terraformati. “La Piaga. Un romanzo nell’Universo Barocco” è un caleidoscopio di luoghi incredibili che, pur trovandosi nello spazio, richiamano gli edifici e le architetture del periodo barocco. Le astronavi, come la Ragnarok, sono descritte con opulenti fregi in legno, intarsi e ornamenti dorati che riflettono un gusto estetico raffinato, non dissimile da una cattedrale o una reggia del XVII secolo, elementi che richiamano la magnificenza di film come Star Wars, dove le astronavi imperiali si presentano con un design sontuoso. L’estetica barocca di Lapadula, però, rende gli ambienti più ricchi e stratificati, aggiungendo una dimensione spirituale alla narrazione.

Un mondo di decadenza e tecnologia
Uno degli aspetti più riusciti di La Piaga è l’equilibrio che Lapadula crea tra progresso tecnologico e decadenza morale. Le grandi astronavi e le stazioni minerarie sono costruite per dominare e sfruttare le risorse di nuovi mondi, ma allo stesso tempo riflettono una società in crisi. La piaga che colpisce l’equipaggio è il segno tangibile di questo decadimento, un male invisibile che non uccide, ma che condanna l’umanità a una lenta estinzione.

In termini cinematografici, lo scenario lapaduliano evoca le atmosfere di “Sunshine” di Danny Boyle o “Interstellar” di Christopher Nolan, dove i protagonisti lottano contro un nemico invisibile e implacabile: il tempo e la sopravvivenza della specie umana. Ciononostante, La Piaga va oltre, introducendo una forte componente religiosa e morale, in cui la sterilità diventa una metafora della punizione divina e del decadimento spirituale. Inoltre, il romanzo mostra influenze di autori come Isaac Asimov e Arthur C. Clarke, ma con una sensibilità più legata alla decadenza morale tipica delle opere di J.G. Ballard, come “L’Impero del Sole”.

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