Piazza Armerina: il dramma di Larimar, suicida dopo le umiliazioni delle compagne


Sulla sua morte della 15enne Larimar, avvenuta a Piazza Armerina, l’ombra del bullismo e del revenge porn. I genitori: “Umiliata dalle compagne”

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Prende sempre più corpo l’ipotesi del bullismo e del revenge porn nella vicenda che ha portato una ragazzina di 15 anni ad impiccarsi ad un albero del giardino di casa, a Piazza Armerina, in provincia di Enna. Larimar Annaloro era una ragazza bellissima che spiccava a scuola e nella squadra di pallavolo della polisportiva locale. Resta sempre più incomprensibile la sua morte a soli 15 anni, avvenuta martedì scorso, 5 ottobre. La procura di Caltanissetta indaga al momento contro ignoti per istigazione al suicidio, ma i genitori non hanno dubbi nel sostenere invece che “l’hanno ammazzata”.

“LE COMPAGNE DI SCUOLA L’HANNO FATTA SENTIRE NULLA”

A distanza di pochi giorni dalla tragedia, oggi le pagine di informazione locale riportano le parole della madre, Johary Annaloro. Proprio la donna ha ritrovato il corpo della figlia appeso con una corda strappata dall’altalena e affissa ad un albero del giardino, mentre rientrava da un giro di spese. Quella mattina la ragazza era uscita prima da scuola, aveva infatti fatto chiamare i genitori dicendo di non sentirsi bene. In realtà aveva litigato con una compagna di scuola, insomma, era stata una brutta giornata. “Siamo andati a prenderla — ha raccontato la madre — Piangeva e mi stava per raccontare la causa del litigio, poi si è interrotta perché c’era mio marito“. Quello che è certo per Johary Annaloro, la mamma di Larimar, è che “le sue compagne di scuola l’hanno umiliata, l’hanno fatta sentire nulla”.

COSA È SUCCESSO

Il tempo di una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra, la 15enne è stata aggredita da una coetanea che l’ha accusata di averle “rubato” il fidanzatino: Larimar infatti aveva un ragazzo da diversi mesi e si è ritrovata a difendersi dalla gelosia dell’ex. Non solo: dalle testimonianze riportate da altri studenti, è emerso come la ragazza che l’ha affrontata in malo modo le abbia anche rivelato di essere a conoscenza di un video e di foto imbarazzanti che sarebbero girate nelle chat della scuola. Si è arrivati agli spintoni e poi Larimar è stata accerchiata da altre ragazze che hanno continuato a insultarla. Il branco si è accanito contro di lei e tutto si è fermato solo con lo squillo della campanella.

LA MADRE: “VOGLIAMO GIUSTIZIA, CHI SA QUALCOSA PARLI”

Proprio la notizia di video e immagini compromettenti avrebbe fatto cadere la 15 enne nella più totale vergogna e sconforto: tanto che, una volta a casa, Larimar ha aspettato di riminare da sola e, nei 45 minuti che la madre era uscita, ha messo in atto il suo piano suicida in giardino.

Proprio l’ipotesi che dietro al suo gesto possano esserci foto intime che qualcuno minacciava di diffondere o avrebbe già fatto circolare nelle chat è ora al vaglio degli inquirenti che hanno sequestrato pc e cellulare della ragazza. Di qui l’invito dei genitori a parlare rivolto a chi sa qualcosa. “Era una ragazza così solare, brava a scuola, era una campionessa di pallavolo. E, adesso, non c’è più. Vogliamo giustizia, chi sa parli”, è infatti l’appello estremo della madre. “Chiediamo che la magistratura faccia tutti gli accertamenti, non è possibile che una ragazza di quindici anni si tolga la vita”.

“LE ALTRE LA ODIAVANO”

Larimar si è trasferita in Sicilia con la famiglia dalla Lombardia un anno fa: figlia di madre cubana e padre siciliano emigrato al nord che dopo tanti anni di lontananza è voluto tornare a casa. Ma Larimar, malgrado fosse brillante a scuola e nello sport, non si era mai inserita veramente con le sue compagne di scuola. Questo non significa che avesse problemi di umore, anzi per la sorella era una ragazza solare. “Era bravissima, aveva tutti otto. Se fosse stata depressa il suo rendimento sarebbe calato”, sostiene infine la parente stretta di Larimar, ammettendo però delle difficoltà nei rapporti al femminile: “Le altre la odiavano“.