Il giallo della morte di Larimar a Piazza Armerina: il biglietto d’addio, le foto, il litigio a scuola smentito dalla testimonianza di una studentessa
Non un litigio a scuola ma una ‘chiacchierata’, e foto inappropriate fatte girare nelle chat di cui non si sa nulla, o ancora, un biglietto d’addio al fidanzatino in una grafia anomala: molte cose non tornano sulla morte di Larimar Annaloro, 15 enne trovata impiccata ad un albero lo scorso 5 ottobre a Piazza Armerina, in provincia di Enna.
La procura di Caltanissetta sta indagando al momento contro ignoti per istigazione al suicidio, ma fin dal primo giorno i genitori non hanno avuto dubbi nel sostenere invece che Larimar invece sia stata ammazzata. La stessa madre della ragazza, che l’ha trovata per prima senza vita, ha messo in dubbio che si sia impiccata sua sponte per le modalità anomale in cui era il corpo, “in ginocchio e legata fino ai piedi”.
Dietro la sua morte “è chiaro, palese che qualcosa di più grave dietro ci sia e su quello stiamo indagando”, sono le parole di Rocco Cosentino, procuratore dei minori di Caltanisetta, pochi giorni dopo l’apertura del fascicolo. Ed ora restano da rivedere tutti gli elementi che erano emersi all’indomani del ritrovamento del corpo: il litigio con le compagne di scuola, il suo turbamento successivo, le voci di un possibile video che la ritraeva fatto girare nelle chat, il bigliettino di addio al fidanzatino, per citarne alcuni.
L’AMICA: “NESSUN LITIGIO A SCUOLA” E “NON SO NULLA DI FOTO IN CHAT”
Un’intervista pubblicata oggi sul Corriere.it riporta la testimonianza di Cecilia (nome fittizio) 15enne compagna di scuola di Larimar, anzi di più, sua “amica del cuore”. Le sue parole mettono in dubbio che ci sia stato “quel” violento litigio a scuola con l’ex del suo fidanzatino e poi con altre ragazzine che le avrebbero dato man forte nell’aggressione fatta di brutte parole, spintoni e tirate di capelli. Mentre è vero che quella mattina ad un certo punto Larimar si era fatta venire a prendere a scuola dai genitori perché turbata, anche se non si sa per quale motivo. “Non c’è stato nessun litigio. Assolutamente no– smentisce infatti Cecilia- Io non c’ero ma l’ho chiesto a tutti e tutti mi hanno giurato che non ci sono stati né spintoni, né qualcuno che ha alzato le mani. Non so chi si è inventato questa cosa ma non è vera. Lei e l’altra ragazza semplicemente parlavano, e nemmeno animatamente”. La cosa vera invece è che “Lari dopo la ricreazione era turbata-aggiunge l’amica- ma conoscendola io mai avrei creduto che ci fosse qualcosa che potesse spingerla a uccidersi”.
La ragazzina è dubbiosa anche sulla storia delle immagini intime di Larimar che sarebbero circolate nelle chat degli studenti: “Io non ne ho mai saputo nulla e nemmeno Lari mi ha mai detto niente del genere”. Mentre afferma che se “Lari” aveva dei problemi, erano legati piuttosto ai suoi fidanzatini, per via delle gelosie di alcune ragazze. Ma minimizza: “Cose da niente. Lei era bella, allegra, bravissima a scuola e nello sport, ben voluta. Stavamo bene, assieme…”
Il quadro dipinto dall’amica insomma non ha ombre, anche il suo inserimento a scuola e in Sicilia, dalla Lombardia, risalente a un anno fa, non era stato particolarmente difficoltoso: “Io l’ho sempre vista felice. Eravamo diventate amiche alla festa di Halloween dell’anno scorso”, ricorda lei. “Lari era arrivata da poco qui in Sicilia, si era inserita bene, faceva amicizia facilmente. Né io né le altre sue amiche, che sono le sue compagne di classe, abbiamo notato che avesse qualche pensiero triste o brutto per la testa. Non mi ha mai parlato di qualcosa che la preoccupasse. Zero. Non ho suoi messaggi in cui mi dice che sta male. Non so proprio spiegarmi quel che è successo”. Tesi che coincide con quella della famiglia, per cui è inammissibile solo pensare che Larimar si sia suicidata.
IL DUBBIO SULL’AUTENTICITÀ DEL BIGLIETTINO
“Ti amerò anche nella prossima vita”, firmato “Lari”. Al vaglio della procura di Caltanissetta anche la verifica dell’autenticità del bigliettino di addio che Larimar avrebbe recapitato al fidanzatino, proprio martedì scorso, prima del gesto fatale. Per la famiglia si tratta di un falso, ma non solo. Anche Lorenza Tonolli, l’ex allenatrice della squadra di pallavolo di Besozzo, in provincia di Varese, dove Lari militava prima di trasferirsi in Sicilia, rilascia una testimonianza al Tg3 in questo senso: “Quella non è la scrittura di Larimar”, sentenzia, e poi “Larimar non si firmava mai Lari“, aggiunge.
OGGI LA “GIORNATA DI RICORDO” A SCUOLA, DOMANI L’AUTOPSIA
Intanto domani sarà una giornata chiave per le indagini: si terrà infatti l’autopsia sul cadavere della ragazza, da cui si attendono riscontri o meno sull’ipotesi del suicidio. Mentre oggi la scuola ha indetto una giornata di ricordo per lei: gli studenti dedicheranno canzoni e pensieri all’amica, senza neanche tornare sull’ipotesi di bullismo o istigazione al suicidio o ancora al revenge porn. Quasi un grido per sostenere con forza che lì, a scuola, tutti le volevano bene, diversamente da quello che è emerso nei primi momenti dopo la sua morte.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).