Pugilato: Mike Tyson lancia la sfida a Jake Paul


Mike Tyson lancia la sfida a Jake Paul. L’intervista del Telegraph: “Non c’è niente di gentile in me. Non sono mai contento e non ho pace”

tyson paul

Non c’è niente di gentile in me. Non sono una brava persona. Sono una persona perbene nel senso che cerco di fare la cosa giusta, ma non sono una brava persona”. Mike Tyson sta trainando il match transgenerazionale contro lo youtuber Jake Paul, un eventone live di Netflix, con tutta la sua aura da animale presto alla razza umana. E’ un brand che tira sempre. Intervistato dal Telegraph ribadisce il tema: “Non rendo felici le persone senza motivo. Sono semplicemente quello che sono. Non sto cercando di fare amicizia, è fondamentalmente quello che sto dicendo. Non voglio fare amicizia con te, non mi interessa se non mi metti sulla tua barca o sul tuo yacht, non me ne frega un cazzo. Non sarò mai gentile con nessuno”.

“Essere un bravo ragazzo significa cercare amici, fare di tutto per rendere felice qualcuno. Non farò di tutto per baciare il culo a qualcuno solo perché abbia una bella giornata, non sono quel tipo di ragazzo. Trascurare se stessi per la felicità di qualcun altro? Non lo farò. Ora lo capisci, vero?”.

Tyson, scrive il Telegraph, in passato ha mostrato il suo volto fragile pubblicamente: “ha parlato in modo poetico del suo amore per i piccioni, sostenendo che erano una via di fuga dal bullismo che ha subito da bambino per essere sovrappeso. Ha preso parte a un esperimento televisivo di scambio di vita con un infermiere del Michigan, rimanendo visibilmente commosso dalle difficoltà di chi non ha un’assicurazione medica. E nonostante l’incomprensibile tragedia del 2009 della figlia di quattro anni Exodus, morta dopo essere stata strangolata da una corda attaccata a un tapis roulant, ha trovato la forza interiore per non soccombere alla dipendenza o alla disperazione”.

Non fa boxe seriamente da 19 anni. Ora ne ha 58, e va sul ring con uno che ne ha 27. Incasserà 15 milioni di sterline. “Non sono mai contento, quindi immagino di non avere pace. Ho sicuramente più responsabilità. Non lo so, è tutto più pratico di prima. Ho figli, ho una moglie, ho delle faccende. Ho delle cose da fare. Quando ero campione non avevo niente di sostanziale da fare. Festeggiare, bere, donne, parlare di merda. Non c’era sostanza allora.”