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Chi è Kristi Noem, la discussa governatrice voluta da Trump

kristi noem

Perché Kristi Noem è la nomina di Trump più discussa: la governatrice del Sud Dakota ha in curriculum un crimine difficile da perdonare

“Sono una moglie, una madre, una nonna, una contadina, un’allevatrice, una piccola imprenditrice e una cittadina del Dakota del Sud che ricopre l’incarico di governatrice del Dakota del Sud”: si presenta così Kristi Noem, designata da Donald Trump neo Segretario del Dipartimento per la Sicurezza Interna. E di sicuro la sua rappresenta la sua nomina più discussa. Noem infatti ruolo tutt’altro che secondario, perché la governatrice dello Stato del “Great American West”, setting degli epici film “Balla con i lupi” e “The Renevant”, si troverà alla guida di un’agenzia che sovrintende la “US Customs and Border Protection”, “l’Immigration and Customs Enforcement”, fino alla “Federal Emergency Management Agency” e agli “US Secret Service”.

LA GOVERNATRICE COW GIRL

Basta scorrere il suo profilo ufficiale su X per capire che tipa sia: paladina delle organizzazioni pro-vita americane, nemica acerrima dei clandestini illegali che “Harris e Biden hanno fatto entrare nel Paese”, amante della musica folk-pop, amica dei veterani- che invita a trasferirsi in South Dakota, “lo stato numero uno in America in cui vivere, lavorare e andare in pensione da veterani”. E ancora, una donna bellissima, una barbie-cowgirl che i suoi 52 anni li porta benissimo, anzi, non li dimostra proprio.

LA RIVELAZIONE NEL LIBRO “NON SI TORNA INDIETRO”

Eppure la scelta di Trump in suo favore, sebbene sia da sempre sua alleata fedelissima, non era scontata perché la governatrice del Dakota ha una macchia sul suo curriculum, rivelata dal suo libro autobiografico dal titolo: “No Going Back: The Truth on What’s Wrong With Politics and How We Move America Forward” (tradotto: “Non si torna indietro: la verità su cosa c’è di sbagliato nella politica e come possiamo far progredire l’America”). Proprio per un fatto che racconta “senza pensieri”, la cow girl del South Dakota ha rappresentato una figura controversa a livello bipartisan. Ovvero, lei stessa si è macchiata di un crimine che non va giù a molti, americani e non. Ha infatti sparato a un suo cane da caccia – ancora cucciolone- perché ritenuto non adatto al suo compito, cacciare appunto, e troppo indisciplinato. Insomma una donna, mamma, paladina anti-aborto che uccide di sua mano un cucciolo del miglior amico dell’uomo: tanto basta da metterla in discussione.

“ODIAVO QUEL CANE”

L’episodio risale a circa 20 anni fa e la governatrice del South Dakota descrive così Cricket, il cane da caccia ucciso a 18 mesi. “Odiavo quel cane. Non era addestrabile ed era pericoloso per chiunque vi entrava in contatto, valeva meno di niente come cane da caccia. In quel momento ho realizzato che avrei dovuto sopprimerlo”. Kristi Noem quindi racconta di aver portato Cricket a fare una battuta di caccia con cani adulti per “calmare il cucciolo indisciplinato”. Invece, Cricket si era imitato a inseguire i fagiani per divertimento. Poi, di ritorno verso casa, la donna scrive di essersi fermata a parlare con una famiglia, quando Cricket ha osato scendere dal camion per “attaccare e uccidere” alcuni polli di proprietà di quelle persone. E, nel tentativo di placare il cucciolone, in preda all’euforia predatoria, la stessa governatrice è stata morsa. Sta di fatto che Noem si è trovata in grande imbarazzo e ha dovuto elargire scuse e un bell’assegno alla famiglia per la perdita – economica- dei polli. “Odiavo quel cane”, ribadisce la governatrice che ormai aveva deciso: “In quel momento- scrive- ho capito che dovevo sopprimerlo”. Così dopo averlo condotto in una cava di ghiaia, lo ha ucciso freddamente con uno sparo.

LE MINACCE AL CANE DI BIDEN

Non contenta di essersi inimicata tutti gli animalisti del mondo, Noem non si è fermata e ha continuato a fare dichiarazioni canicide: nel suo “mirino” infatti è finito Commander, il Pastore tedesco dell’ex presidente Joe Biden. “Cosa farei se fossi presidente nel mio primo giorno in carica, nel 2025? Ho una lista, ma la prima cosa che farei è assicurarmi che il cane di Biden non ci sia”, ha detto infatti Noem, rispondendo a una domanda di un giornalista della Cbs. Commander ha creato, è vero, non pochi problemi agli uomini della sicurezza della Casa bianca: “Ha attaccato 24 agenti dei Servizi Segreti- ha motivato allora la cow-girl- Quante persone devono essere attaccate o ferite gravemente prima che tu prenda una decisione su un cane?”. E, per dimostrare tutta la sua determinazione, ha concluso l’intervista rivolgendosi al cane di Biden: “Commander, saluta Cricket da parte mia”, facendo riferimento al cucciolo a cui aveva sparato.

ORA A FIANCO DELLO ZAR DI FRONTIERA “PER RENDERE L’AMERICA DI NUOVO SICURA”

Tutta questa determinazione Kristi Noem è pronta ora a riversarla nella difesa della frontiera Usa. “Sono onorata che il Presidente Donald J. Trump mi abbia scelto come Segretario della Sicurezza Interna.- scrive infatti dopo la sua nomina sui social- Non vedo l’ora di lavorare con lo Zar di Frontiera Tom Homan per rendere l’America di nuovo SICURA. Con Donald Trump, renderemo sicuri i confini e ripristineremo la sicurezza nelle comunità americane, così le famiglie avranno di nuovo l’opportunità di perseguire il sogno americano”. È finito il tempo degli immigrati indisciplinati, pardon, illegali negli Usa, ci penserà la governatrice del Sud Dakota.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).
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