Disponibile nelle librerie e sugli store digitali “La fatica dell’intero. Il pensiero come arte dell’incontro” di Claudio Sottocornola
Verità o appartenenza? Coscienza o legge? Bisogno o libertà? Uguaglianza o gerarchia? Eroismo o gentilezza? Sono solo alcune delle opzioni che l’autore contrappone attraverso tredici quesiti che si inanellano con l’obiettivo di orientare il lettore a una nozione di verità come sintesi, e alla conseguente implicazione, che vede nell’atteggiamento dialogante, empatico e inclusivo, lo strumento più idoneo a perseguirla. Le nostre interpretazioni del mondo infatti divergono anche perché diverso è il mythos che le sostiene e, mentre sarebbe fuorviante cercarne una comune omologazione, appare decisamente più proficuo sforzarsi di capire il punto di vista dell’altro, È tale approccio ermeneutico che ci permette, grazie ad una concezione della conoscenza come interpretazione – e dunque come integrazione di prospettive – di includere opzioni contrastanti in una formulazione di senso che, in qualche misura e modalità, le avalla entrambe, superando la semplice negazione manichea di uno dei due termini. Mostrare che una risposta univoca non è la migliore soluzione di un quesito, ma forse espressione di un eccesso di semplificazione, aprire un orizzonte al gioco delle diverse prospettive in campo, suscitare conversazione per avallare in qualche modo il punto di vista dell’interlocutore, sono solo alcune delle attitudini che l’autore intende promuovere con questo breve lavoro, nell’intento di contribuire a generare un’esperienza del pensiero come arte dell’incontro.
Dalla introduzione: «Mostrare che una risposta univoca non è la migliore soluzione di un quesito, ma forse espressione di un eccesso di semplificazione, aprire un orizzonte al gioco delle diverse prospettive in campo, suscitare conversazione – come vuole Papa Francesco – per avallare in qualche modo il punto di vista dell’interlocutore, sono solo alcune delle attitudini che mi piacerebbe promuovere anche con questo breve lavoro. Per contribuire – nel mio piccolo – a generare un’esperienza del pensiero come arte dell’incontro.»
Claudio Sottocornola (Bergamo, 1959) si è laureato all’Università Cattolica di Milano con una tesi in Storia della teologia. Già ordinario di Filosofia e Storia nei licei, è stato anche docente di IRC, Materie letterarie, Scienze dell’educazione e Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1991, ha collaborato con diverse testate, radio e tv. Come filosofo si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di interpretazione, alla cui luce indaga il mondo contemporaneo, ed ha spesso utilizzato musica, poesia e immagini per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano. È autore di numerose pubblicazioni, che coinvolgono tre aree tematiche prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, l’attuale crisi del sacro in Occidente e la sua possibile rimodulazione teologico-filosofica. Fra le opere più recenti, Saggi Pop (Marna, 2018), Parole buone (Marna/Velar, 2020), Occhio di bue (Marna, 2021), Tra cielo e terra (Centro Eucaristico, 2023), Così vicino, così lontano (Velar, 2023).