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Warco nelle radio e in digitale con il singolo “Olive”

musica concertone

Tra immagini intrise di nostalgia e un’atmosfera riflessiva, “OLIVE” di WARCO cattura i dettagli di una quotidianità anonima, trasformandoli in metafore di un amore umile e spontaneo

“OLIVE” è il nuovo singolo di WARCO. Tra immagini intrise di nostalgia e un’atmosfera riflessiva, “OLIVE” cattura i dettagli di una quotidianità anonima, trasformandoli in metafore di un amore umile e spontaneo. WARCO, tra tenerezza e disincanto, affida il suo pensiero a un linguaggio semplice ma evocativo, colorato da scenari bucolici che si adagiano tra le palazzine simmetriche di una grigia periferia italiana, abbracciando una poetica concreta, fatta di schegge, autostrade, caffè, rovi.

In questo spazio, la ricerca di una propria spontaneità emotiva intreccia ricordi d’infanzia e momenti di solitudine, creando un contrasto tra innocenza e amarezza. Un invito a vivere l’amore con leggerezza, senza lasciarsi corrompere dalle aspettative.

L’arrangiamento avvolge il testo in un’atmosfera retrò, che richiama il pop d’autore anni Settanta, pur mantenendo un chiaro legame con il presente grazie all’uso di elettronica e chitarre che infondono un tocco di psichedelia tipico dell’indie rock anglofono: una fusione di passato e presente, permeata da una vena agrodolce di malinconia, dove la consapevolezza è un inaspettato rifugio, il canto si fa carezza.

 

CREDITI DEL SINGOLO
Testo: Marco Bilardello
Musica: Marco Bilardello, Fabio Genco
Marco Bilardello: voce, chitarre
Fabio Genco: synth, basso, batteria
Produzione e master: Fabio Genco

WARCO | BIOGRAFIA
Baglio Inferno, campagna arida e costantemente bombardata dallo scirocco, la noia delle domeniche estive, i pranzi e le cene dai parenti, il reflusso, la solitudine, briscola in cinque, la Lazio e il terzo scudetto che aspetto da vent’anni, i viaggi in statale, cinque ore di treno tra Palermo e Marsala, la mondanità degli aperitivi, le chitarre, le camionette dei panini, il dream pop, la psichedelica, Franco Battiato, aspettative mancate, romanticismo obsoleto.

Capovolta la “M” intorno ai diciassette anni, Marco alterna agli studi in conservatorio le sue velleità cantautorali, mai prese seriamente in considerazione fino ai ventisette anni, dopo un lungo girovagare da insegnante per le scuole dei minuscoli paesini dell’hinterland agrigentino. Nel 2021 pubblica quattro singoli frutto del sodalizio con il produttore Fabio Genco e inizia a esibirsi tra festival e locali della scena musicale siciliana e romana, aprendo i concerti di Carmelo Pipitone, Ditonellapiaga, Alessio Bondì e Nicolò Carnesi.

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