Nei pazienti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria il trattamento con canagliflozin ha risotto significativamente l’albuminuria e il declino dell’eGFR
Nei pazienti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria il trattamento con canagliflozin ha risotto significativamente l’albuminuria e il declino dell’eGFR specifico del paziente rispetto al trattamento ipoglicemizzante standard, come rilevato da uno studio in aperto pubblicato sulla rivista Kidney International.
Gli studi sugli esiti renali hanno richiesto ampi studi clinici di lunga durata, soprattutto quando coinvolgono soggetti con malattia renale cronica (CKD) in fase iniziale, dato che gli endpoint stabiliti (declino del 57% della velocità di filtrazione glomerulare stimata [eGFR] o insufficienza renale) sono eventi relativamente tardivi nella progressione della malattia e richiedono molto tempo per manifestarsi.
Gli endpoint surrogati proposti per l’insufficienza renale, come la variazione dell’albuminuria e la pendenza della velocità di filtrazione glomerulare potrebbero facilitare gli studi clinici, poiché richiedono campioni di dimensioni inferiori e un follow-up più breve.
«Stabilire la pendenza dell’eGFR al basale e determinarne il cambiamento della traiettoria nel singolo paziente durante un periodo di intervento potrebbe essere un approccio sensibile ed efficiente per identificare i pazienti a rischio di progressione della CKD e valutare un effetto del trattamento sul declino della funzionalità renale» hanno scritto il primo autore Satoshi Miyamoto dell’Okayama University Hospital Center for Innovative Clinical Medicine in Giappone e colleghi. «Per testare questa ipotesi abbiamo valutato l’effetto di canagliflozin, un SGLT2 inibitore con comprovati effetti protettivi a livello renale, in confronto alla cura abituale (controllo) sull’albuminuria e sulla variazione individuale della pendenza dell’eGFR nei pazienti con diabete e microalbuminuria durante un periodo di follow-up a breve termine».
Confronto tra canagliflozin e standard di cura nel ridurre la progressione della malattia renale
I ricercatori si sono concentrati sugli effetti di canagliflozin sulla pendenza dell’eGFR dei pazienti prima e durante il trattamento come parte dello studio CANPIONE, randomizzato, multicentrico, a gruppi paralleli e in aperto. In totale sono stati inclusi 98 partecipanti affetti da diabete di tipo 2, con una media geometrica del rapporto albumina-creatinina urinaria (UACR) da 50 a 300 mg/g e un eGFR di almeno 45 ml/min/1,73 m2. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 1:1 a ricevere il trattamento attivo alla dose di 100 mg giornalieri o lo standard di cura raccomandato dalle linee guida (farmaci ipoglicemizzanti esclusi gli SGLT2 inibitori).
Lo studio consisteva in 3 periodi, ovvero un periodo pre-intervento di 24 settimane a partire dalla prima visita, uno di intervento della durata di 52 settimane e uno sospensione del farmaco di 4 settimane. Durante il periodo pre-intervento i partecipanti hanno continuato ad assumere i farmaci ipoglicemizzanti pre-studio e le visite sono state effettuate ogni 8 settimane. Durante il periodo di intervento le visite si sono svolte alla settimana 4 e, successivamente, a intervalli di 8 settimane fino alla settimana 52.
Con canagliflozin minore declino dell’eGFR e riduzione dell’albuminuria
L’analisi ha riscontrato una riduzione del 30,8% della media geometrica trasformata in logaritmo dell’UACR nel gruppo canagliflozin rispetto al gruppo di controllo (P=0,0002). Inoltre è stato osservato un cambiamento nella pendenza dell’eGFR di 4,4 m/min/1,73 m2 all’anno più alto nel gruppo canagliflozin, in particolare nei pazienti con un declino più rapido dell’eGFR (P=0,0022).
Questi risultati suggeriscono che il cambiamento intra-individuale nella pendenza dell’eGFR potrebbe essere un nuovo approccio nell’identificazione dei partecipanti con una pendenza dell’eGFR pre-intervento più ripida e nella determinazione del potenziale protettivo renale di nuove terapie, in particolare in quei partecipanti, hanno scritto gli autori.
«In conclusione, canagliflozin ha mostrato effetti robusti e statisticamente significativi sul corso naturale specifico del paziente del declino dell’eGFR nei soggetti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria, oltre a una riduzione clinicamente rilevante dell’albuminuria, due componenti chiave nella progressione della malattia renale diabetica precoce» hanno sintetizzato. «I risultati dello studio, con il suo nuovo disegno mediante l’utilizzo della pendenza pre-intervento, possono fungere da impulso per la futura direzione degli studi clinici nelle fasi iniziali della CKD».
Referenze
Miyamoto S et al. A randomized, open-label, clinical trial examined the effects of canagliflozin on albuminuria and eGFR decline using an individual pre-intervention eGFR slope. Kidney Int. 2024 Aug 29:S0085-2538(24)00625-2.