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Autonomia: scontro tra Calderoli e opposizioni, Landini insiste sul referendum

roberto calderoli

Autonomia, Calderoli vuole zittire le opposizioni che insorgono: “Non ha rispetto della democrazia”. Landini: “Referendum per l’abrogazione totale”

La riforma Calderoli sull’Autonomia differenziata è stata rinviata dalla Consulta al Parlamento. La Corte Costituzionale ha, infatti, ravvisato l’incostituzionalità di sette profili della legge del ministro degli Affari regionali che oggi, in un incontro nel Bresciano con il governatore della Lombardia Attilio Fontana, ha così commentato: “Farò tesoro degli indirizzi della sentenza”, poi “le opposizioni taceranno e mi auguro taceranno per sempre”, così come riportato su numerosi organi di stampa. La Corte Costituzionale ha, infatti, parzialmente accolto il ricorso presentato da Puglia, Toscana, Sardegna e Campania contro la legge per le regioni a statuto ordinario.

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Sulle affermazioni del senatore leghista insorge il Pd. “Le affermazioni di Calderoli sono estremamente gravi e dimostrano scarso rispetto della democrazia- afferma la segretaria del Pd Elly Schlein- Invece di assumersi la responsabilità per aver presentato alle Camere un provvedimento incostituzionale, lo Spacca Italia, e per aver ignorato prima ogni forma di critica, anche costruttiva, da parte delle opposizioni in parlamento e di autorevoli costituzionalisti, anche dopo le censure della Corte costituzionale, continua a insistere con arroganza e oggi auspica che le opposizioni tacciano per sempre. Ma lo chiarisco a questo governo e a tutti i suoi ministri, una volta ancora: non è la maggioranza a decidere cosa può o deve dire l’opposizione. Noi continueremo sempre con più forza a farci sentire, questo è il ruolo che spetta all’opposizione in una democrazia. Contro i tagli alla sanità pubblica, alla scuola pubblica, prima grande leva di emancipazione sociale, ai comuni e ai trasporti. Noi continueremo a far sentire la nostra voce e attraverso la nostra anche quella di chi questo governo rifiuta di ascoltare. Questo clima di repressione costante del dissenso deve finire, non è accettabile in una democrazia costituzionale”.

Le fa eco la senatrice Alessandra Maiorino, vice capogruppo M5S al Senato: “Incredibile quanto non finisca mai di stupire Calderoli. Augurarsi che le opposizioni possano tacere per sempre è quanto di più antidemocratico possa uscire dalla bocca di un Ministro della Repubblica, un uomo dello Stato le cui parole disonorano la carica che ricopre. Più passa il tempo e più gli esponenti di governo dimostrano il loro vero volto, fatto di autoritarismo e insofferenza verso qualunque pensiero diverso dal loro. Di una cosa può star certo Calderoli: finché avremo voce non staremo mai zitti e buoni, soprattutto su una riforma così aberrante quale è l’autonomia differenziata che lui stesso ha concepito e che sta facendo acqua da tutte le parti”. E anche la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella, commenta: “Calderoli e con lui tutta la Lega sono di fronte ad un disastro creato dalle loro mani: l’autonomia differenziata, nota anche come Spacca-Italia si configura come la seconda ‘porcata’ di Calderoli dopo la famigerata legge elettorale. Anziché tacere, riflettere, valutare fanno a gara a chi la spara più grossa”.

PARLA LANDINI

“La nostra battaglia va avanti”. Lo dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini a Radio24, osservando che la “sentenza della Corte Costituzionale, della quale bisognerà leggere le motivazioni, conferma le ragioni della nostre motivazioni e conferma che è una legge che divide il Paese ed è sbagliata. Abbiamo accolto un milione e 300 mila firme per l’abrogazione totale di questa legge e noi sosteniamo la necessità di abrogarla complessivamente non solo in qualche punto”, conclude.

La manovra “è ingiusta e anche pericolosa per il Paese: per ridurre il debito sceglie di tagliare la spesa pubblica e non agisce sulle entrate e taglia gli investimenti, dall’automotive, al mezzogiorno. Tagliare la spesa significa tagliare sanità, scuola, servizi sociali, nei fatti significa peggiorare la vita dei cittadini. E non assume la riforma fiscale, non va a prendere i soldi dove sono”.

“Un paese- spiega- che ha una emergenza salariale esplicita, 90 miliardi di evasione fiscale non può continuare a fare condoni concordati o flat tax. Le sembra giusto che lavoratori e pensionati pagano fino al 43% di tasse e che la rendita sia tassata al 24% e l’immobiliare al 12% e che con la flat tax il lavoro autonomo paga il 15%?”.

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