Spondilite anchilosante: tofacitinib non guarda a livelli basali di proteina C-reattiva


Tofacitinib ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto al placebo nei pazienti con spondilite anchilosante, indipendentemente dai livelli basali di proteina C-reattiva

Nei pazienti con spondilite anchilosante, il trattamento con tofacitinib induce un miglioramento più tempestivo e consistente della fatigue

Il trattamento con tofacitinib ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto al placebo nei pazienti con spondilite anchilosante (SA), indipendentemente dai livelli basali di proteina C-reattiva (CRP). Questo è quanto è stato dimostrato in uno studio pubblicato su The Journal of Rheumatology.

Razionale e disegno dello studio
Livelli elevati di CRP nei pazienti affetti da SA possono rappresentare un fattore predittivo della risposta al trattamento e della progressione strutturale. Fino ad ora, però, non erano stati approfonditi gli effetti dei livelli basali di CRP sulla sicurezza e sulle risposte cliniche dei pazienti trattati con Jak inibitori.

Di qui il nuovo studio, un’analisi post-hoc dei dati combinati degli studi randomizzati controllati di fase 2 e di fase 3, per valutare l’efficacia e la sicurezza di tofacitinib tra i pazienti con SA attiva, con un focus sui livelli di CRP al basale.

Erano idonei all’inclusione nell’analisi i dati dei pazienti adulti di entrambi gli studi con SA confermata da radiografie sacroiliache. Nello studio di fase 2, i pazienti erano stati randomizzati a trattamento con placebo o tofacitinib ai dosaggi di 2 mg, 5 mg o 10 mg due volte al giorno per 12 settimane, seguite da 4 settimane senza trattamento. Nello studio di fase 3, i partecipanti al trial erano stati sottoposti a trattamento con tofacitinib 5 mg due volte al giorno o con placebo per 16 settimane, seguite da una fase di estensione in aperto in cui erano stati sottoposti a trattamento con tofacitinib 5 mg due volte al giorno per un massimo di 48 settimane.

In questa analisi, i pazienti sono stati stratificati in 2 gruppi in base ai livelli basali di CRP:
• categoria 1 (livelli di CRP <5 mg/L [normali] o ≥5 mg/L [elevati])
•  categoria 2 (livelli di CRP <10 mg/L o ≥10 mg/L)

Gli outcome primari valutati includevano:
• la proporzione di pazienti soddisfacenti le risposte ASAS20 e ASAS40
• il miglioramento dei punteggi di attività di malattia in base all’indice ASDAS-CRP
•  la proporzione di pazienti che aveva raggiunto la risposta BASDAI50

L’analisi attuale ha incluso 372 pazienti, di cui 185 trattati con tofacitinib e 187 con placebo. Al basale, il 69,6% dei pazienti di categoria 1 e il 50,8% di categoria 2 presentavano livelli di CRP di almeno 5 mg/L e 10 mg/L, rispettivamente, mentre l’82% dei pazienti mostrava livelli di CRP ad alta sensibilità superiori a 2,87 mg/L.

Risultati principali
Il trattamento con tofacitinib ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto al placebo in tutti gli endpoint valutati, indipendentemente dai livelli basali di CRP dei pazienti.  A 12 settimane, il 70,9% dei pazienti con livelli di CRP di almeno 5 mg/L trattati con tofacitinib ha ottenuto una risposta ASAS20 rispetto al 26,5% del gruppo placebo.

Tra i pazienti con livelli di CRP di almeno 10 mg/L, i tassi di risposta sono stati rispettivamente del 70,5% e del 26,7% per i gruppi tofacitinib e placebo. Inoltre, i miglioramenti nei punteggi ASDAS-CRP e BASDAI sono stati notevolmente maggiori con il Jak inibitore rispetto al placebo, soprattutto tra i pazienti con livelli di CRP basali più elevati. Questi miglioramenti sono stati generalmente mantenuti fino a 48 settimane.

I risultati delle analisi di sicurezza hanno mostrato, inoltre, che il trattamento con tofacitinib è stato collegato ad una maggiore incidenza di eventi avversi e infezioni legate al trattamento rispetto al placebo, in particolare tra i pazienti con livelli basali di CRP inferiori a 5 mg/L.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici dello studio, il disegno post hoc, la breve durata del follow-up e le piccole dimensioni del campione di pazienti considerati.
Ciò detto, alla luce di questi dati, “…un livello elevato di CRP al basale nei pazienti con SA potrebbe essere utilizzato come fattore predittivo di una rapida risposta al trattamento con tofacitinib”, hanno concluso i ricercatori.

Bibliografia
Deodhar A. et al. Efficacy and safety of tofacitinib in ankylosing spondylitis by baseline C-reactive protein level: post hoc analysis of phase II and phase III clinical trials. J Rheumatol. Published online July 15, 2024. doi:10.3899/jrheum.2023-119
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