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Gli USA autorizzano l’Ucraina ad utilizzare i missili a lungo raggio

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Ucraina: via libera per usare missili a lungo raggio contro la Russia. A darlo il presidente uscente Joe Biden, secondo fonti “informate” citate dai media americani

Via libera all’impiego di missili a lungo raggio statunitensi da parte dell’Ucraina per colpire obiettivi nel territorio della Russia: a darlo il presidente uscente Joe Biden, secondo fonti “informate” citate dall’emittente Cnn e da altri media americani. L’autorizzazione, stando a queste ricostruzioni, riguarda i sistemi noti con l’acronimo Atacms. La notizia è stata rilanciata anche a Mosca. Secondo l’agenzia di stampa Novosti, “le informazioni diffuse dai media” indicano che “l’Ucraina prevede di effettuare i primi raid con l’uso di armi a lungo raggio nei prossimi giorni“.

Cosa sono gli ATACMS

L’amministrazione Biden ha autorizzato l’Ucraina a utilizzare i missili balistici forniti dagli Stati Uniti per attaccare la Russia. E’ un importante cambiamento di rotta, in attesa che il governo passi nelle mani di Trump. Si chiamano Army Tactical Missile Systems, ATACMS (si pronuncia “attack ‘ems”, e sfrutta il gioco di parole). Probabilmente, scrivono i principali media americani, saranno impiegati contro le truppe russe e nordcoreane per supportare le forze ucraine nella regione di Kursk, nella Russia occidentale.

Gli ATACMS sono realizzati dalla Lockheed Martin. Sono missili balistici a corto raggio anche se sono spesso definiti “missili a lungo raggio”, perché possono colpire la Russia in profondità più di qualsiasi altro missile ucraino, ma non quanto un missile da crociera o un missile balistico intercontinentale. A seconda del modello, possono colpire bersagli a 300 chilometri di distanza con una testata da circa 375 chili di esplosivo. I missili balistici volano molto più in alto nell’atmosfera rispetto ai razzi di artiglieria e molto più lontano, arrivando a terra a velocità incredibilmente sfruttando anche la forza di gravità. Possono essere lanciati dai lanciatori mobili HIMARS, forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina, ma anche dai vecchi lanciatori M270 forniti dalla Gran Bretagna e dalla Germania.

Gli ATACMS furono sviluppati negli anni ’80 per distruggere obiettivi sovietici in profondità dietro le linee nemiche. L’esercito statunitense li ha già utilizzati nel 1991 durante l’operazione Desert Storm, per colpire i lanciatori di missili balistici a medio raggio e i siti missilistici terra-aria dell’Iraq. Oggi il Pentagono ha nel suo inventario due versioni di ATACMS: un’arma a grappolo e una dotata di una singola carica esplosiva. Alcuni funzionari del Pentagono si erano opposti alla consegna di questi missili agli ucraini anche a causa delle scorte limitate.

L’esercito russo si sta preparando a lanciare un assalto su vasta scala con circa 50.000 soldati , contando anche le truppe nordcoreane a supporto, contro le posizioni ucraine trincerate a Kursk, con l’obiettivo di riconquistare tutto il territorio russo che gli ucraini avevano conquistato ad agosto. Gli ucraini potrebbero usare i missili ATACMS per colpire concentrazioni di truppe russe e nordcoreane, pezzi chiave di equipaggiamento militare, nodi logistici, depositi di munizioni e linee di rifornimento nel profondo della Russia, smorzando l’efficacia della controffensiva russo-nordcoreana.

 

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