Psoriasi: miglioramenti evidenti con tildrakizumab


Nei pazienti con psoriasi, con tildrakizumab miglioramento sostenuto a lungo termine anche in un contesto real-world

Psoriasi a placche e dermatite atopica: stop a lesioni e prurito con le nuove terapie

Nei pazienti affetti da psoriasi da moderata a grave il trattamento a lungo termine con tildrakizumab si è dimostrato efficace e sicuro anche nella pratica clinica reale, come riportato da uno studio real-world pubblicato sul Journal of Drugs in Dermatology (JDD).

«La psoriasi a placche, il tipo più comune di psoriasi, è un disturbo cutaneo infiammatorio cronico che richiede una gestione per tutta la vita. Questa malattia multisistemica è associata a una serie di comorbilità mediche e psicologiche, come patologie cardiovascolari, obesità, diabete di tipo 2, artrite psoriasica, malattie infiammatorie intestinali e depressione» hanno scritto il primo autore Jayme Heim del West Michigan Dermatology e colleghi. «Le forme da moderata a grave richiedono in genere un trattamento sistemico, anche se sono disponibili i trattamenti topici e la fototerapia».

Tildrakizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato che inibisce la subunità p19 dell’interleuchina (IL)-23 è stato approvato dalla Fda per la psoriasi da moderata a grave sulla base dei risultati del programma di fase III reSURFACE. L’analisi combinata dei dati degli studi reSURFACE 1 e reSURFACE 2 e dei relativi studi di estensione ha dimostrato un controllo della malattia sostenuto e un profilo di sicurezza favorevole fino a 5 anni di trattamento nei pazienti che hanno ottenuto un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale nello Psoriasis Area Severity Index (PASI 75) dopo 28 settimane.

Tildrakizumab nella pratica clinica reale fino a 64 settimane
L’efficacia e la sicurezza a lungo termine di tildrakizumab sono ben consolidate in contesti di studi clinici randomizzati, ma vi sono poche evidenze derivanti dalla pratica clinica reale. Per colmare questa lacuna è stato condotto il presente studio di fase IV, non controllato, in aperto, che ha coinvolto 55 adulti (età media 48,6 anni, 94,6% bianchi), 45 dei quali hanno completato 64 settimane di trattamento.

I pazienti hanno ricevuto tildrakizumab alla dose di 100 mg alle settimane 0 e 4 e poi ogni 12 settimane fino alla settimana 52. Dei 45 soggetti che sono stati valutati alla settimana 64, 36 hanno ricevuto tutte le dosi.

Efficacia sostenuta anche nella real life
La superficie corporea media interessata della psoriasi (BSA) è stata ridotta dell’83,1% (da un valore medio di 14,5 a 2,1) mentre il punteggio medio dello static Physician Global Assessment (sPGA) è diminuito del 67,6% (da una media di 3,2 a 1).

Anche i punteggi PASI sono diminuiti significativamente rispetto al punteggio di 11,6 al basale, raggiungendo valori di 6,5 alla settimana 4, 2,2 alla settimana 16, 1,8 alla settimana 28 e 1,6 alla settimana 52 (P<0,001 per tutti). Alla settimana 52 la risposta PASI 75 è stata raggiunta dall’87% dei pazienti, la risposta PASI 90 dal 56,5% e la risposta PASI 100 dal 32,6%.

Eventi avversi emergenti dal trattamento si sono verificati in 34 (61,8%) dei pazienti arruolati, ma nessuno è stato considerato correlato alla terapia. I più comuni sono stati psoriasi, ipertensione e dermatite.

«Il trattamento con tildrakizumab migliora più misure di gravità della malattia nei pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a grave nel contesto del mondo reale» hanno concluso gli autori.

Referenze

Heim J et al. Tildrakizumab Real-World Effectiveness and Safety Over 64 Weeks in Patients With Moderate-to-Severe Plaque Psoriasis. J Drugs Dermatol. 2024 Aug 1;23(8):612-618. 

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