Per la Procura, alla luce dell’autopsia, sarebbero “anomale” le modalità con cui la 15enne Larimar si sarebbe uccisa a Piazza Armerina: cosa non torna
Ci sono una serie di elementi “anomali” nel suicidio di Larimar Annaloro, la 15enne trovata morta impiccata, una decina di giorni fa, a Piazza Armerina in provincia di Enna in Sicilia. La ragazzina, che è stata trovata nel giardino della sua abitazione dalla madre, aveva le mani libere, l’osso cervicale non era spezzato e le scarpe erano pulite, nonostante l’albero si trovi in mezzo al terreno. Sono queste le circostanze che lasciano dubbi agli inquirenti e che, scrive il Corriere, li spingono gli inquirenti della Procura di Caltanissetta a parlare di modalità “anomale” per il suicidio.
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La famiglia non ha mai accettato l’idea del suicidio, nè l’ha mai creduta possibile. “Non lo avrebbe mai fatto”, aveva detto poche ore dopo i fatti la sorella Dioslary. “Sapeva che l’avrebbe trovata la mamma o il papà, non lo avrebbe mai fatto”. E poi, ha detto ancora, “era brava a scuola, a pallavolo. Tutti i ragazzini a Piazza Armerina la volevano. Era bella, intelligente: non voleva andarsene“. Ma per la ragazza sono anche stretti i tempi, perchè la ragazza possa essersi uccisa. Era tornata a casa da scuola, dopo la brutta lite avuta con una compagna, ed era stata accompagnata a casa dalla mamma, uscita poi per alcune commissioni. Il suicidio sarebbe avvenuto in 40 minuti, prima che la mamma tornasse e la trovasse legata a un albero del giardino. La porta della casa era aperta e la stanza della 15enne a soqquadro. La 15enne, ha detto ancora la sorella, era in ginocchio, con i piedi che toccavano, ha detto subito la madre che l’ha trovata e ha slacciato le corde nel tentativo di salvarla. “Era in ginocchio, tutta legata fino ai piedi. La corda utilizzata per impiccarsi era quella dell’altalena: la ragazza ce l’aveva attorno al collo e all’addome. C’era un doppio nodo all’albero e uno doppio al collo”, ha detto la donna. Quindi, ulteriori incongruenze. “Ci sono troppe cose che non tornano”, dice la sorella Dioslary.
Stando a quanto emerso dall’autopsia, scrive il Corriere, la ragazzina si sarebbe legata i piedi e la pancia con le corde dell’altalena, poi strette attorno al collo (c’erano i segni sul corpo), e avrebbe fatto passare il cappio a un albero facendosi cadere giù. L’osso cervicale però non si sarebbe rotto. E nonostante Larimar avesse le mani libere, non avrebbe fatto alcun tentativo di liberarsi la gola. Una circostanza strana.
Intanto, l’inchiesta (che ipotizza al momento l’istigazione al suicidio) sta procedendo in cerca di elementi che possano dipanare gli ultimi giorni di vita della ragazzina. Alcuni coetanei, nell’immediato, avevano parlato di un video e di alcune immagini intime della ragazzina che sarebbero state fatte girare su alcune chat, tra i ragazzi, nei giorni precedenti alla tragedia. Gli investigatori le stanno cercando, per capire se esistano davvero, ma ancora non le hanno trovate. Una conferma, in questo senso, sarebbe arrivato anche da una cara amica di Larimar, che abita a Besozzo in Lombardia dove aveva vissuto la 15enne fino a un anno fa. Evidentemente aveva saputo che queste immagini circolavano? Potrebbero essere state un motivo scatenante al gesto della ragazzina?
A questo proposito, due sabati fa, ci sarebbe stato anche un episodio che qualcuno ha riferito agli inquirenti: un giovane sarebbe stato aggredito da un gruppo di coetanei, con schiaffi, in quanto autore di queste presunte immagini intime dell’adolescente. Ma non si sa di più.
La lite avvenuta a scuola il giorno della morte della 15enne (lite che secondo alcune versioni sarebbe sfociata anche in un accerchiamento della ragazzina con insulti) è stata con una compagna che aveva accusato Larimar di averci provato con il suo ex fidanzato. Sempre secondo quanto scrive il Corriere, la ragazza alterata avrebbe anche fatto intervenire il ragazzo in questione, che davanti a tutti avrebbe ammesso l’approccio con Larimar spiegando però che sarebbe successo quando era ubriaco. Insomma, una situazione molto imbarazzante, una gogna pubblica, che avrebbe sconvolta la 15enne. Che, fatta chiamare la mamma, si è fatta venire a prendere.