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Misteri d’Italia: dopo 28 anni ci sarà un processo per la morte di Nada Cella

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Misteri d’Italia, Anna Lucia Cecere andrà a processo per omicidio per la morte di Nada Cella: il delitto risale a 28 anni fa

Era la mattina 6 maggio 1996 quando Nada Cella, di professione segretaria, venne trovata morta nello studio del commercialista Marco Soracco per cui lavorava a Chiavari, in provincia di Genova. La donna venne colpita con un oggetto appuntito e a trovare il corpo, a terra nel sangue, fu proprio il commercialista, che diede l’allarme insieme alla madre. Per questo delitto, che non trovò mai un colpevole, la svolta è arrivata tre anni fa, nel 2021, quando la criminologa Antonella Pesce Delfina svolse una serie di nuove indagini che portarono ad accusare Anna Lucia Cecere, ex insegnante, che avrebbe ucciso la donna per prendere forse il suo posto da segretaria.

La prova sarebbe un bottone rinvenuto a casa dell’insegnante che era uguale a quelli insanguinati trovati sulla scena del crimine. Alla luce di queste novità, la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio della donna, ma il giudice ne aveva disposto il proscioglimento. La Procura, che ha presentato ricorso contro questa decisione, ora l’ha spuntata: la Corte d’Appello di Genova, infatti, ha accolto il ricorso e disposto il rinvio a giudizio per tre indagati: Anna Lucia Cecere, l’ex insegnante accusata di essere l’assassina, ma anche il commercialista Marco Soracco e l’anziana madre di lui Marisa Bacchioni. Questi ultimi due sono accusati di favoreggiamento. Andranno tutti a processo.

All’udienza di ieri non erano presenti gli imputati. “Nessuno ci ha condannato e affronteremo il processo. A oggi non è cambiato nulla rispetto a quando il gip aveva deciso per il proscioglimento“, ha detto l’avvocato di Anna Lucia Cecere. “Continueremo sulla linea delle incongruenze- ha detto ancora- convinti della bontà degli elementi portati davanti al gip. Per noi Cecere non c’entra“. Dello stesso avviso l’avvocato che assiste il commercialista Soracco e la madre: “Non condivido la decisione dei giudici. Si andrà davanti a una corte d’assise e lì si vedrà. Ma il reato per Soracco era prescritto”.

La mattina del 6 maggio 1996, Soracco scese in ufficio in via Marsala verso le 9.10. E trovò la segretaria a terra, sporca di sangue. Chiamò la madre e insieme a lei diedero l’allarme, dicendo che forse si era trattato di un ictus. Il primo sospettato, nelle indagini, fu lui. Anche perchè la dinamica del delitto dimostrava che l’assassino sapesse come muoversi all’interno dell’ufficio. Poi emerse il nome di Annalucia Cecere che, secondo le ipotesi investigative, avrebbe voluto prendere il posto di Nada nello studio del commercialista.

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