Nelle persone obese l’intervento di chirurgia metabolico-bariatrica per ridurre l’eccesso di peso sembra diminuire il rischio di cancro al pancreas
Nelle persone obese l’intervento di chirurgia metabolico-bariatrica per ridurre l’eccesso di peso sembra diminuire il rischio di cancro al pancreas, con un effetto potenzialmente maggiore in quanti soffrono anche di diabete di tipo 2, come suggeriscono i risultati di una metanalisi pubblicati sulla rivista Diabetes/Metabolism Research and Reviews.
Nell’analisi dei dati relativi a oltre 3,7 milioni di adulti obesi, i soggetti sottoposti a chirurgia metabolico-bariatrica sono risultati avere un rischio di cancro al pancreas più che dimezzato rispetto a coloro che non avevano subito l’intervento. L’effetto era minore, ma comunque significativo, tra i soggetti non affetti da diabete di tipo 2.
«Sappiamo che sia l’obesità che il diabete di tipo 2 sono fattori di rischio ben consolidati per diversi tipi di neoplasie, tra cui il cancro al pancreas, che ha uno dei tassi di mortalità correlati al cancro più elevati. Il nostro studio suggerisce che la procedura chirurgica ha le potenzialità per ridurre il rischio di cancro al pancreas, in particolare nelle popolazioni ad alto rischio come quelle con obesità e diabete di tipo 2» ha affermato il primo autore Angeliki Angelidi del Broad Institute del MIT e Harvard, Cambridge, e della Harvard Medical School, Boston.
«Tuttavia, anche se questi risultati potrebbero avere importanti implicazioni cliniche» ha aggiunto «in questo momento non possiamo raccomandare chirurgia metabolico-bariatrica al solo scopo di ridurre il rischio di tumore al pancreas, ma sono giustificate ulteriori indagini, considerata l’associazione di obesità e diabete di tipo 2 con molteplici neoplasie».
Riduzione del rischio di cancro al pancreas con la chirurgia metabolico-bariatrica
La metanalisi ha incluso 12 studi (11 di coorte e 1 studio randomizzato) che hanno coinvolto un totale di 3.711.243 partecipanti adulti, quasi 657 mila sottoposti a chirurgia metabolico-bariatrica. Tutti gli studi tranne tre includevano un mix di soggetti con e senza diabete di tipo 2. Il periodo di follow-up variava da 22 mesi a 33 anni.
In quattro studi che coinvolgevano pazienti con diabete di tipo 2, l’incidenza del cancro al pancreas era dello 0,04% per quanti si erano sottoposti all’intervento chirurgico in confronto allo 0,29% per coloro che non lo avevano fatto, producendo un rischio relativo significativamente inferiore di 0,21, pari a una probabilità del 79% inferiore di sviluppare il tumore. Il cancro al pancreas si è sviluppato nello 0,08% dei pazienti non chirurgici rispetto allo 0,15% di quelli che avevano ricevuto la chirurgia metabolico-bariatrica, con un rischio relativo significativamente inferiore di 0,56, pari a una probabilità del 54% inferiore di sviluppare la neoplasia.
Per tutti i gruppi combinati, il rischio relativo di cancro al pancreas era dello 0,46 tra i pazienti sottoposti all’intervento.
In una seconda analisi di due studi che confrontavano il rischio di cancro al pancreas a seguito di chirurgia metabolico-bariatrica in persone con e senza diabete di tipo 2, è stata riscontrata una tendenza non significativa a favore del gruppo con diabete di tipo 2, con un rischio relativo di 0,51.
«La maggiore riduzione del rischio di cancro al pancreas osservata nei soggetti con diabete di tipo 2 è stata notevole, considerando il rischio di cancro aggiuntivo in questo gruppo. Questa scoperta è in linea con l’idea che la chirurgia metabolico-bariatrica possa esercitare ulteriori effetti benefici nei diabetici oltre alla semplice perdita di peso, potenzialmente attraverso miglioramenti metabolici che giustificano ulteriori indagini» ha commentato Angelidi.
Un’analisi di sottogruppo per continente ha mostrato che la riduzione del rischio di cancro al pancreas era significativamente inferiore sia negli studi statunitensi che in quelli europei (0,70). Nell’analisi in base al tipo di chirurgia metabolico-bariatrica, la gastrectomia a manica era associata a un rischio relativo significativamente inferiore cancro al pancreas (0,24), mentre per il bypass gastrico Roux-en-Y il rischio era ridotto ma non in misura significativa (0,52).
«Sono necessarie ulteriori ricerche, compresi studi ben progettati e su larga scala con follow-up a lungo termine, per confermare il ruolo protettivo della chirurgia metabolico-bariatrica nello sviluppo del cancro al pancreas» ha concluso Angelidi. «Alla luce di queste scoperte, sarebbe anche utile esplorare gli effetti dell’intervento su altre neoplasie correlate al diabete di tipo 2 e all’obesità. Studi di questo tipo sono fondamentali per chiarire le implicazioni per il processo decisionale clinico e identificare i pazienti che trarrebbero i maggiori benefici da ciascun intervento».
Referenze
Angelidi AM et al. Metabolic-Bariatric Surgery Reduces Pancreatic Cancer Risk: A Meta-Analysis of Over 3.7 Million Adults, Independent of Type 2 Diabetes Status. Diabetes Metab Res Rev. 2024 Oct;40(7):e3844.