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Alessandro Sipolo pubblica l’album “D’io Matria Vaniglia”

alessandro sipolo

Si intitola “D’IO MATRIA VANIGLIA”, il nuovo disco del cantautore bresciano Alessandro Sipolo, in uscita per le etichette LaPop e Freecom

Anticipato dal singolo “Matria”, l’album fa il verso allo slogan “Dio, Patria, Famiglia”, tornato prepotentemente di moda con le nuove inquietanti versioni del nazionalismo. D’io, con l’apostrofo, è lo sguardo distolto dal cielo e rivolto all’umano. Matria è la terra accogliente, luogo dai confini permeabili contrapposto alla Patria, guerresca e identitaria. Vaniglia è il profumo volatile del piacere, opposto alle “radici” del dovere tradizionale.

“Questo disco è figlio di un lungo lavoro iniziato nel tempo sospeso della pandemia – commenta Sipolo – Quel periodo, solitario e solidale, sembrava aver segnato il declino della retorica più rozza e bigotta, sbugiardata dalla necessità urgente di individuare decisori politicamente e scientificamente competenti. E invece, un minuto dopo la fine del pericolo, l’onda nera dei nuovi nazionalismi è tornata più forte e violenta di prima. #nonéandatotuttobene. Questo disco è ‘un progetto politico’, avrebbe detto qualcuno. Del resto per me non c’è mai stata separazione tra l’attività politica, quella cooperativa e quella musicale. Nel mio percorso cambiano spesso le forme espressive, non la sostanza.”

Sipolo conferma con questo quarto disco la curiosità artistica e lo stile meticcio che lo hanno caratterizzato fin dagli esordi: su una base folk-rock si innestano le influenze più disparate, in un viaggio sonoro che attraversa i continenti. Nove tracce che alternano atmosfere morriconiane (Vaniglia) a cumbie d’amara ironia (Signorina cuorenero), passando per ballad soffuse (Polansky, Matria), milonghe sinuose (Le nostre trincee), un reggae politico (Signor padrone) e carovane folk (Petra), per terminare con le distorsioni e le parole pesanti racchiuse di un’atea e abrasiva preghiera (D’Io).

Nel disco anche le collaborazioni con Finaz della Bandabardò (Matria), Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore (Signor padrone) e la cantautrice e arpista torinese Cecilia (Petra).

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