Coppa Davis: Sinner e Berrettini travolgenti, Italia in finale


Berrettini supera Kokkinakis e Sinner regala il punto decisivo con De Minaur: l’Italia del tennis conquista ancora la finale di Coppa Davis

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Italia in finale di Coppa Davis per il secondo anno consecutivo. Jannik Sinner ha battuto l’australiano Alex De Minaur 6-3, 6-4, nella seconda semifinale del singolare a Malaga, in Spagna. Matteo Berrettini ha battuto l’australiano Thanasi Kokkinakis nel primo singolareIn finale, in programma domani a Malaga, l’Italia affronterà l’Olanda.

Arrivare in finale è importante, vuol dire che abbiamo lavorato bene. Il ragazzo (Sinner, ndr) deve riposare. Non dobbiamo dare niente per scontato. Proprio perchè domani è un appuntamento molto importante, dobbiamo raccogliere le energie: abbiamo un giorno in meno per riposare rispetto all’Olanda e dobbiamo sfruttare tutti i minuti“. Parole del capitano degli azzurri di tennis, Filippo Volandri, ai microfoni della Rai a Malaga (Spagna) dopo le vittorie di Matteo Berrettini e Jannik Sinner in semifinale di Coppa Davis contro l’Australia.

BERRETTINI BATTE KOKKINAKIS: 6-7 (6), 6-3, 7-5

Primo set vinto da Kokkinakis in 55 minuti, Berrettini si arrende al tie-break 8-6 dopo aver sprecato tre palle-set, due sul proprio servizio. Il secondo set vede invece vincere Berrettini: l’azzurro si afferma 6-3. Infine, il terzo set: Berrettini ce la fa, battuto Kokkinakis 7-5.

SINNER: “PARTITA DURA, MA MI ALLENO PER QUESTO”

“E’ sempre dura, non c’è nulla di scontato. Ha dato una mano importante oggi Matteo (Berrettini, ndr) a vincere il suo singolare, sia per la sua confidenza ma soprattutto alla squadra. Tutti noi proviamo a dare il massimo, in quel senso avevamo già vinto. Non possiamo controllare tutto, non possiamo controllare i risultati, giocare in una situazione non semplice… però mi piace, sono questi i momenti per cui mi alleno. Oggi era una partita molto difficile, molto dura. Siamo tutti contenti di essere in una finale di Coppa Davis”. Sono le parole del tennista italiano Jannik Sinner ai microfoni della Rai, subito dopo aver battuto l’australiano Alex De Minaur nella seconda semifinale del singolare di Coppa Davis in corso a Malaga (Spagna). Vittoria che, insieme a quella di Matteo Berrettini, porta l’Italia in finale, domani contro l’Olanda.
“Non ci sono solo io o Berrettini, c’è tutta la squadra. C’è un grandissimo staff dietro- precisa Sinner- Abbiamo davvero un ottimo doppio. Abbiamo Lorenzo Musetti che ha giocato una stagione molto importante e questo gli darà la forza per continuare l’anno prossimo. I giorni storti possono succedere. Due giorni fa ci siamo tirati fuori in qualche modo, oggi è andata in qualche modo, domani nessuno può dire cosa succede. Non vediamo l’ora di scendere di nuovo in campo e dare il 100%”.
“L’Olanda ha tre singolaristi molto forti e un doppio davvero ottimo. Se andiamo in doppio sarà molto difficile. Noi cerchiamo di finire la stagione in maniera super positiva”, conclude Sinner.

MALAGA È DIVENTATA ITALIANA, MI SONO DIVERTITO

“Sono felice, felicissimo, perchè ho portato il primo punto alla squadra. E’ stato un match con tantissime difficoltà. Il primo set avrei potuto vincerlo sei volte, però questo è il tennis. I ragazzi mi hanno tirato su, mi hanno detto che stavo giocando meglio e che se avessi continuato così l’avrei portata a casa e ho continuato a lottare. E’ il primo passo di una bella semifinale”. Queste le prime parole del tennista italiano Matteo Berrettini.
Malaga è diventata italiana– scherza il tennista romano ai microfoni della Rai- Sono sicuro che non siano solo italiani (i tifosi, ndr), ma persone da tutto il mondo. Quando c’è una partita del genere, con un avversario che gioca in questo modo, secondo me è uno degli sport più belli del mondo. Mi sono divertito tantissimo in questa atmosfera. Lo sentiamo il calore del pubblico, mi è mancato tantissimo”.
“Devo un attimo recuperare, prendermi cura del mio corpo, ma appena potrò verrò in panchina a tifare Jan e tutto il resto della squadra. Siamo veramente un team unito“, conclude Berrettini.