Canaima, gli altipiani del Venezuela per “Paradisi da salvare” e un viaggio in una terra antica con “Maremma e mestieri” stasera su Rai 5
Nel sud-est del Venezuela, il Parco di Canaima combina vaste foreste tropicali, savane aride e imponenti montagne dalla cima piatta, i tepuis. Lo racconta il doc “Canaima, gli altipiani del Venezuela”, in onda domenica 24 novembre alle 21.15 in prima visione su Rai 5 per la serie “Paradisi da salvare”.
Su questi altipiani gli esseri viventi hanno inventato incredibili strategie per sopravvivere alle condizioni estreme di pioggia e temperatura. Nelle foreste tropicali possiamo osservare specie rare come l’anaconda, la raganella del giaguaro o la lontra gigante. Ma il parco è oggi minacciato dall’aumento del turismo, dalle pratiche degli indigeni e dalla ricerca illegale dell’oro.
In questo contesto, una nuova generazione di scienziati sta intervenendo in questi territori isolati per identificare nuove specie, comprendere i segreti di questi biotopi e proteggere l’ambiente.
A seguire, Sovana, Sorano e Pitigliano, uno a un passo dall’altro, sono i tre piccoli borghi della zona del tufo della Maremma. Questi piccoli paesi di origine etrusca e romana sono arroccati su costoni di tufo. Lo racconta Claudia Seghetti nel doc “Maremma e Mestieri”, in onda domenica 24 novembre alle 22.10 in prima visione su Rai 5.
Pitigliano, il più noto, è conosciuto anche come “la piccola Gerusalemme” per la presenza di una storica comunità ebraica. Anche le vie cave, strade tagliate nella roccia tufacea dagli etruschi, sono la testimonianza che la storia della Maremma è iniziata con gli etruschi. E poi le dolci colline si protendono quasi fino al mare passando per Saturnia, Montemerano, Scansano.
Un paesaggio rurale che si sposa perfettamente con un ambiente fatto di spontaneità e genuinità come le persone che lo vivono. Ad Alberese, la lunga tradizione dei butteri resiste a stento: purtroppo sono rimasti in pochi. È un mestiere duro fatto di metodi precisi che si tramandano da secoli e non è facile trovare giovani leve. E alla fine il mare, un mare purtroppo in pericolo, minacciato dalla pesca a strascico. Come il buttero, anche il vecchio pescatore artigianale, quello della pesca sostenibile, sta scomparendo, ma da queste parti c’è chi continua tenacemente a cercare di salvare il tutto per tutto.