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Più della metà degli italiani vorrebbe vaccinarsi in farmacia

mucofrin farmacia

Necessaria l’adesione dei farmacisti che non hanno ancora aderito, ma anche ampliando il tipo di vaccini somministrabili in farmacia

Riconoscere e promuovere il ruolo delle farmacie italiane come presidio di prevenzione, incentivando l’adesione dei farmacisti che non hanno ancora aderito, ma anche ampliando il tipo di vaccini somministrabili in farmacia. È un messaggio chiaro quello emerso nel corso della Road Map organizzata da Motore Sanità, con il contributo non condizionante di Pfizer, che si è conclusa di recente a Roma con la presentazione di una proposta concreta di call to action e il lancio di un hashtag – #vaccinofacile – che mira a diffondere quanto emerso in un percorso che ha toccato cinque Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto, Puglia, Lazio).

Sottolineando la prossimità al domicilio del paziente delle farmacie, le uniche in grado di coprire il territorio in maniera capillare e dunque sempre più strumento fondamentale per tornare a far crescere le percentuali di copertura di una popolazione che, dicono le statistiche, in sei casi su dieci, in farmacia si vorrebbe vaccinare.

Monitoraggio, controllo e cultura della prevenzione, queste le parole chiave che caratterizzano le farmacie dei servizi, secondo Antonio Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio, che le considera parte integrante del sistema sanitario e non soltanto un punto dove poter svolgere delle attività. “Questo incontro ha l’obiettivo di fare riflettere i legislatori sull’attività e il compito che deve avere la farmacia, che non può essere valorizzata soltanto ed esclusivamente nei periodi di emergenza ma deve essere ampliata con un concetto molto più ampio, non solo di sanità ma anche di salute che tende a curare anche il benessere psico-fisico delle persone – ha spiegato il Presidente Aurigemma -. Questo renderebbe il ruolo della farmacia centrale su un sistema di controllo e monitoraggio e di cultura della prevenzione, prevenzione da considerarsi un investimento per il futuro, sullo stato della salute delle persone e un risparmio economico”.

Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), ha evidenziato il ruolo crescente del farmacista sul fronte della prevenzione, in particolare per quel che riguarda la partecipazione alle campagne vaccinali. “Grazie alla prossimità e alla competenza dei farmacisti, i cittadini possono beneficiare di un servizio capillare ed efficiente che consente loro di vaccinarsi con grande comodità e in condizioni di piena sicurezza.

Il numero di vaccini somministrati nelle precedenti campagne antinfluenzali e anti-Covid, che si somma agli importanti obiettivi di prevenzione realizzati con la telemedicina, gli screening e i test diagnostici, confermano l’indispensabile ruolo dei farmacisti, accanto agli altri professionisti del territorio, e rendono del tutto evidente la necessità di superare la fase di “sperimentazione” della Farmacia dei servizi. Oggi i farmacisti incarnano quella prossimità che è parte integrante del Servizio sanitario nazionale per dare risposte immediate e puntuali ai bisogni degli italiani. Un ruolo che la Federazione ha prefigurato nel 2005 e al quale in questi anni abbiamo dato concretezza, anche con l’adeguamento dell’ordinamento di laurea alle nuove esigenze dei cittadini e del sistema sanitario nel suo complesso”.

“Il ruolo del farmacista vaccinatore è ormai una realtà consolidata in Italia, a conferma della rilevanza del ruolo professionale del farmacista e del valore della prossimità che qualifica la farmacia quale presidio fondamentale della sanità territoriale – ha spiegato Luigi D’Ambrosio Lettieri, Vice-Presidente FOFI, Presidente Ordine dei Farmacisti delle province di Bari e Barletta-Andria-Trani e Presidente della Fondazione Francesco Cannavò -.

Il Servizio Sanitario Nazionale può giovarsi delle competenze scientifiche di un professionista formato e costantemente aggiornato per realizzare una gestione efficiente e capillare delle campagne di vaccinazione, in sinergia con gli altri professionisti sanitari del territorio. La crescente adesione dei cittadini è il principale indicatore del prezioso contributo offerto dai farmacisti all’incremento delle coperture vaccinali, che si affianca alle attività di prevenzione, promozione della salute e presa in carico del paziente: tutte parole d’ordine indicate nel DM77 sul rafforzamento della sanità territoriale, a sostegno del Ssn e a beneficio della comunità”.

“Abbiamo l’obiettivo di aumentare la copertura vaccinale soprattutto per alcune patologie, perché siamo molto indietro rispetto ai livelli stabiliti – ha concluso D’Ambrosio Lettieri – e lo possiamo fare attraverso un processo di sensibilizzazione della comunità con l’aiuto dei professionisti sanitari, la logistica e la rete”. Presente all’evento, fra gli altri, anche il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Marcello Gemmato.

Il valore delle farmacie sul territorio: tutte le attività e i punti di forza
Dall’indagine di Doxapharma “La farmacia italiana tra consulenza, servizi e hub vaccinale nel percepito dei clienti”, emerge che il 62% degli italiani vede con favore la farmacia come possibile polo vaccinale e la propensione cresce col salire dell’età. Per il 63% degli intervistati, in farmacia si dovrebbero somministrare tutti i vaccini disponibili, sia quelli previsti dall’età pediatrica sia quelli raccomandati per la popolazione anziana. È evidente che con la somministrazione dei vaccini antinfluenzale e anti-Covid-19 le farmacie hanno assunto un ruolo fondamentale, mai avuto prima, e sono diventate, a tutti gli effetti, un presidio che collabora con la rete della prevenzione; questo ha valorizzato sia l’attività delle farmacie sia i farmacisti coinvolti.

Le farmacie danno un reale contributo nel portare la sanità più vicina al cittadino e, al contempo, nel dare risposte di natura socio-sanitaria a soggetti e comunità fragili, in primis a pazienti con patologia cronica e a quei cittadini che vivono nelle aree interne del Paese.

I numeri parlano chiaro: oltre il 90% delle farmacie si presta al monitoraggio dei parametri; almeno il 75% si adopera per test ed esami diagnostici; tra il 60% e il 70% ha attivato il servizio Cup e la consegna a domicilio dei farmaci.

A questi servizi si sta affiancando la telemedicina e una serie di altre prestazioni fornite da figure sanitarie come l’infermiere, lo psicologo, il fisioterapista. Tutto ciò sta valorizzando sempre di più le farmacie ma questa valorizzazione non può che passare dal ruolo attivo che le farmacie dovranno sempre più assumere nella prevenzione. I punti di forza che rendono le farmacie dei servizi il primo riferimento del Servizio sanitario nazionale sono diversi, come la capillarità della rete sul territorio, che significa comodità e vicinanza alla popolazione; l’ambiente sanitario familiare, dove il cittadino riscontra affidabilità e disponibilità del personale e il rapporto fiduciario con il cittadino perché il farmacista sa ascoltare e consigliare.

Coperture vaccinali, numeri in diminuzione
Secondo le rilevazioni del ministero della salute, le coperture vaccinali contro l’influenza lo scorso anno sono scese al 18,9% rispetto alla stagione precedente che registrava il 20,2%. La copertura negli anziani è diminuita di 3,4 punti percentuali rispetto alla stagione precedente portandola al 53,3% rispetto al 56,7% della stagione 2022-23. Secondo i dati, le regioni dove si vaccina di più sono Liguria, Toscana, Umbria e Puglia, i fanalini di coda sono la provincia di Bolzano, la Sardegna e la Campania. Dati, questi, che mettono in evidenza quanto sia fondamentale dare centralità alle farmacie dei servizi, come è stato fatto durante la pandemia, per raggiungere gli obiettivi target.

Un altro dato fa riflettere: quasi un soggetto over 65 su due non aderisce alle campagne vaccinali stagionali, complici l’influenza delle fake news sulla percezione dei vaccini e la frequenza con la quale i cittadini, soprattutto nel periodo Covid-19, sono stati invitati a sottoporsi alla vaccinazione, causando così resistenza, esitazione e disinteresse. Ecco perché è importante la corretta informazione e comunicazione per dissipare dubbi.

Proposte e call to action
Le farmacie hanno dato una buona e costante risposta nelle campagne di vaccinazione, ma ci sono state differenze di adesione tra regione e regione, dovute principalmente alle dimensioni e alla dislocazione territoriale delle farmacie stesse. Risulta quindi fondamentale che questi presidi lavorino in stretta sinergia con i servizi vaccinali e la medicina del territorio, con l’obiettivo di garantire un’offerta equa e accessibile per il cittadino. Dunque ecco le proposte emerse:

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