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Romania, in testa alle elezioni Calin Georgescu, populista anti-Nato

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Sorpresa in Romania, in testa alle elezioni un populista anti-Nato: chi è Calin Georgescu che dovrebbe andare al ballottaggio con il primo ministro Marcel Ciolacu, di centrosinistra

Sorpresa alle elezioni presidenziali in Romania. Un populista di estrema destra semisconosciuto è in testa, e probabilmente affronterà il primo ministro di sinistra Marcel Ciolacu al ballottaggio, tra due settimane. Calin Georgescu, un candidato indipendente, è in testa con circa il 22% dei voti dopo che è stato conteggiato quasi il 93% dei voti. Ciolacu, del partito socialdemocratico è dietro con il 21%. Elena Lasconi del partito Salviamo l’Unione della Romania, è al 18%, mentre George Simion, il leader dell’estrema destra Alleanza per l’Unità dei Romeni, è al 14%.

Hanno votato circa 9,4 milioni di persone, il 52,4% degli aventi diritto al voto, secondo il Central Election Bureau. Il secondo turno si terrà l’8 dicembre.

Georgescu ha 62 anni, ha un dottorato in pedologia, e ha ricoperto diverse posizioni nel ministero dell’ambiente romeno negli anni ’90. Tra il 1999 e il 2012, è stato rappresentante della Romania nel comitato nazionale del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. In un post su Facebook ha scritto che il voto per lui è un voto “per gli ingiusti, per gli umiliati, per coloro che sentono di non contare e in realtà contano di più… il voto è una preghiera per la nazione”.

Georgescu non ha un programma vero e proprio, dicono gli analisti, ha presentato un manifesto vago e molto populista con posizioni estreme, dal sostegno agli agricoltori rumeni alla riduzione della dipendenza dalle importazioni all’aumento della produzione di energia e cibo.

Ma soprattutto ha definito lo scudo di difesa missilistico balistico della Nato nella città rumena di Deveselu una “vergogna della diplomazia”, e ha affermato che la Nato non proteggerà nessuno dei suoi membri se dovessero essere attaccati dalla Russia.

La Romania condivide un confine di 650 km con l’Ucraina e, da quando la Russia ha attaccato Kiev nel 2022, ha consentito l’esportazione di milioni di tonnellate di grano attraverso il suo porto di Costanza sul Mar Nero e ha fornito aiuti militari, tra cui la donazione di una batteria di difesa aerea Patriot.

Un commentatore politico ha detto al Guardian che non si può escludere l’ingerenza russa nel voto per Georgescu.

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