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I pesticidi potrebbero aumentare il rischio di cancro alla prostata

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Vari pesticidi potrebbero aumentare il rischio di cancro alla prostata e la mortalità legata al tumore. A suggerire questa associazione sono i risultati di uno studio

Vari pesticidi potrebbero aumentare il rischio di cancro alla prostata e la mortalità legata al tumore. A suggerire questa associazione sono i risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Cancer.

Gli autori del lavoro hanno identificato più di 20 pesticidi (erbicidi, insetticidi e fungicidi) che potrebbero essere collegati allo sviluppo del cancro alla prostata, di cui quattro potenzialmente associati anche alla mortalità specifica per la malattia.

«L’implicazione clinica più importante è che è probabile che ci siano fattori ambientali, come l’esposizione ad alcuni pesticidi, che contribuiscono allo sviluppo del tumore alla prostata», ha detto in un’intervista il primo firmatario dello studio, Simon John Christoph Soerensen, della Stanford University School of Medicine. «Questo primo passo dovrebbe aiutare a guidare la futura ricerca epidemiologica, che potrebbe a sua volta fornire informazioni per le valutazioni del rischio e le strategie di salute pubblica».

Impatto dell’esposizione ai pesticidi sul cancro alla prostata ancora poco compreso
Secondo un rapporto dell’American Cancer Society pubblicato all’inizio di quest’anno, negli Stati Uniti si stima che quest’anno saranno diagnosticati 299.010 nuovi casi di carcinoma prostatitico e circa 35.250 uomini moriranno a causa della malattia.

Le ricerche precedenti non hanno prodotto prove conclusive sui fattori di rischio modificabili. Inoltre, l’impatto che l’esposizione ai pesticidi potrebbe avere sul cancro alla prostata è ancora poco compreso, spiegano Soerensen e i colleghi nell’introduzione del loro articolo.

«Dati l’alta incidenza e i tassi di mortalità del cancro alla prostata e la sua variabilità geografica, c’era una chiara necessità di esplorare i potenziali impatti di un’ampia gamma di pesticidi», ha detto Soerensen, secondo il quale questo studio ecologico è stato fondamentale come primo passo nell’identificazione di possibili fattori ambientali che contribuiscono allo sviluppo del cancro alla prostata, il che potrebbe portare a ricerche future più mirate e, alla fine, a strategie preventive.

Lo studio
Nel lavoro, Soerensen e i colleghi hanno analizzato i dati di consumo stimato annuale di 295 pesticidi utilizzati in almeno 35 contee contigue degli Stati Uniti dal 1997 al 2006. l dati sono stati divisi in due coorti – consumo dal 1997 al 2001 e consumo dal 2002 al 2006 – e i ricercatori si sono focalizzati sui pesticidi disponibili in entrambe le coorti.

I dati di incidenza e di mortalità per cancro alla prostata sono stati ricavati dal Department of Health and Human Services, dal Centers for Disease Control and Prevention e dal National Cancer Institute statunitensi, e sono stati analizzati dal 2011 al 2015 (coorte di scoperta) e dal 2016 al 2020 (coorte di replicazione).

Pertanto, negli anni 1997-2001 e 2002-2006 si è stimato l’uso di pesticidi, mentre negli anni 2011-2015 e 2016-2020 si sono analizzati gli esiti del tumore prostatico. I ricercatori hanno quindi interposto un gap di 10-18 anni tra le due analisi per tenere conto della natura a crescita lenta della maggior parte di questi tumori.

22 pesticidi associati all’incidenza di cancro alla prostata
I ricercatori hanno osservato 953.204 diagnosi di tumore prostatico e 140.086 decessi nella coorte di scoperta e 1.063.671 diagnosi e 156.687 decessi nella coorte di replicazione.

Sono stati identificati 22 pesticidi associati all’incidenza del cancro alla prostata in entrambe le coorti. Tra questi, un mix di erbicidi, insetticidi, fungicidi e un fumigante multiuso per il terreno.

Tre di questi, l’acido 2-4-diclorofenossiacetico (2,4-D), uno dei pesticidi più usati negli Stati Uniti, il linuron e il carbaryl, erano già stati associati alla malattia in precedenza. I restanti 19, non associati in precedenza al cancro alla prostata, includevano 10 erbicidi, diversi fungicidi e insetticidi e un fumigante del terreno.

Quattro pesticidi associati alla mortalità per cancro alla prostata
Quattro dei 22 pesticidi – gli erbicidi cloransulam-metile, trifluralin e diflufenzopir, e l’insetticida thiamethoxam  – sono risultati associati anche alla mortalità per cancro alla prostata sia nella coorte di scoperta sia in quella di replicazione.

Da notare che solo il trifluralin è stato classificato dall’Environmental Protection Agency, l’agenzia di protezione ambientale statunitense, come ‘possibile cancerogeno per l’uomo’, mentre gli altri tre sono considerati ‘probabilmente non cancerogeni’ o hanno prove di ‘non cancerogenicità’.

Servono ulteriori studi di conferma
I risultati del lavoro meritano di essere approfonditi con ulteriori ricerche su questi pesticidi per confermare il loro ruolo nel tumore della prostata e per sviluppare possibili interventi di salute pubblica, concludono i ricercatori.

«Sebbene sia prematuro raccomandare modifiche dirette alle politiche pubbliche unicamente sulla base di su questi risultati, essi ci forniscono preziose informazioni che potrebbero portare a decisioni più consapevoli in merito alle normative sui pesticidi e al loro utilizzo al fine di ridurre potenzialmente i rischi di cancro alla prostata», ha detto Sorensen.

I limiti dello studio
Lo studio di Sorensen e i colleghi presenta alcuni limiti. Dato che i ricercatori hanno condotto un’analisi a livello di contea, non hanno potuto raccogliere dati a livello individuale (ad esempio, le storie residenziali delle persone) e determinare se coloro a cui è stato diagnosticato un cancro alla prostata hanno avuto esposizioni ai pesticidi superiori rispetto a coloro che non hanno sviluppato la malattia.

«Le prossime ricerche dovranno puntare a sezionare i meccanismi biologici e valutare i fattori di rischio a livello individuale associati all’esposizione ai pesticidi e al cancro alla prostata», ha affermato Soerensen. «È essenziale condurre studi longitudinali per affrontare con maggiore precisione le esposizioni individuali e controllare vari fattori confondenti con maggiore rigore».

Bibliografia
S.J.C. Soerensen, et al. Pesticides and prostate cancer incidence and mortality: An environment-wide association study. Cancer. 2024; doi:10.1002/cncr.35572. leggi

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