Un test genomico può predire gli outcome nei pazienti con carcinoma mammario triplo negativo in stadio I-III trattati con la chemioterapia neoadiuvante
Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Annals of Oncology, un test genomico può predire gli outcome nei pazienti con carcinoma mammario triplo negativo in stadio I-III trattati con la chemioterapia neoadiuvante.
Il test, chiamato TNBC-DX, ha prodotto punteggi di rischio associati alla risposta patologica completa (pCR), alla sopravvivenza libera da malattia a distanza (DDFS), alla sopravvivenza libera da eventi (EFS) e alla sopravvivenza globale (OS).
Il test TNBC-DX
Il test TNBC-DX incorpora un modulo genico immunitario a 10 geni (CD274, CD79A, CXCR6, IRF4, LAX1, PDCD1, PIM2, POU2AF1, SLAMF1 e TNFRSF17), una signature di geni coinvolti nella proliferazione delle cellule tumorali a 4 geni (EXO1, ASPM, NEK2 e KIF23), le dimensioni del tumore e la stadiazione linfonodale.
Per sviluppare il test, i ricercatori hanno utilizzato i dati di 1259 pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale arruolati in tre studi: lo SCAN-B (NCT02306096), il CALGB-40603 (NCT00861705) e il BrighTNess (NCT02032277).
Il team ha quindi convalidato il test utilizzando i dati di 527 partecipanti di altri tre studi: MMJ-CAR-2014-01 (NCT01560663; 292 pazienti), WGS-ADAPT-TN (NCT01815242; 126 pazienti) e NeoPACT (NCT03639948; 109 pazienti).
I pazienti in questi studi avevano una diagnosi di tumore al seno in stadio I-III e avevano effettuato la chemioterapia neoadiuvante. In particolare, nello studio WGS-ADAPT-TN i pazienti sono stati randomizzati a ricevere nab-paclitaxel più gemcitabina o carboplatino, nel MMJ-CAR-2014-01 sono stati trattati con carboplatino più docetaxel, mentre nel NeoPACT hanno ricevuto carboplatino più docetaxel e anche pembrolizumab, per cui sono stati valutati separatamente dai pazienti degli studi MMJ-CAR-2014-01 e WGS-ADAPT-TN.
Associazione significativa fra lo score e la pCR
Nelle analisi univariate, il TNBC-DX pCR è risultato significativamente associato alla pCR in tutti i casi. Nella coorte dello studio ADAPT-TN l’Odds Ratio (OR) per un aumento di 10 unità è risultato pari a 1,22 (IC al 95% 1,06-1,41; P = 0,006), nello studio MMJ-CAR-2014-01 pari a 1,37 (IC al 95% 1,24-1,52; P < 0,001), nelle coorti degli studi ADAPT-TN e MMJ-CAR-2014-01 combinate pari a 1,28 (IC al 95 1,18-1,38; P < 0,001) e nella coorte NeoPACT pari a OR 1,46 (IC al 95% 1,17-1,82; P = 0,001).
Nelle analisi multivariate, il TNBC-DX pCR score è risultato associato alla pCR nella coorte NeoPACT (OR 1,28; IC al 95% 1,03-1,61; P = 0,029) e nelle coorti ADAPT-TN e MMJ-CAR-2014-01 combinate (OR 1,34, IC al 95%; 1,20-1,52; P < 0,001).
Associazioni con la DDFS e l’OS
Per quanto riguarda il TNBC-DX risk score, è risultato associato alla DDFS nelle coorti ADAPT-TN e MMJ-CAR-2014-01 combinate sia nell’analisi univariata (HR per un aumento di 10 unità 1,37; IC al 95%, 1,25-1,51; P < 0,001) sia nell’ analisi multivariata (HR per un aumento di 10 unità 1,33; IC al 95% 1,09-1,61; P = 0,004).
Il TNBC-DX risk score risultato associato anche all’OS nelle coorti ADAPT-TN e MMJ-CAR-2014-01 combinate sia nell’analisi univariata (HR per un aumento di 10 unità 1,40; IC al 95% 1,26-1,56; P < 0,001) e nell’analisi multivariata (HR per aumento di 10 unità, 1,34, IC al 95% 1,09-1,65; P = 0,006).
Nelle analisi univariate della coorte NeoPACT, il TNBC-DX risk score è risultato significativamente associato sia all’EFS (HR per un aumento di 10 unità 1,75; IC al 95% 1,27-2,42; P = 0,001) sia all’OS (HR per un aumento di 10 unità 2,28; IC al 95% 1,34-3,88; P = 0,002). In questo caso non sono state eseguite analisi multivariate per l’EFS e l’OS a causa del numero ridotto di eventi.
«Strumento prezioso per prevedere gli outcome»
Il test genomico TNBC-DX offre uno strumento prezioso per prevedere la pCR alla chemioterapia neoadiuvante con un taxano e carboplatino nel tumore della mammella triplo negativo in stadio I-III e aiuta a prevedere gli outcome di sopravvivenza a lungo termine in assenza della chemio neoadiuvante con antraciclina e ciclosfamide, e indipendentemente dall’uso di pembrolizumab, scrivono i ricercatori.
«Questo progresso supporta il passaggio verso opzioni di trattamento più personalizzate e potenzialmente meno intensive, aiutando ad allineare meglio le strategie terapeutiche con i profili e le esigenze unici dei pazienti con tumore della mammella triplo negativo».
Bibliografia
M. Martin, et al. TNBC-DX genomic test in early-stage triple-negative breast cancer treated with neoadjuvant taxane-based therapy. Ann Oncol. Published online October 15, 2024; doi:10.1016/j.annonc.2024.10.012. leggi