Perché Giulia Cecchettin aveva lasciato Turetta: le risposte negli atti del processo


Giulia Cecchettin sapeva bene perché aveva deciso di lasciare Turetta nonostante gli volesse bene. E lo aveva scritto in un testo che ora è agli atti del processo

giulia cecchettin filippo turetta

L’ho lasciato e spero davvero di rimanere fedele alla mia scelta“: lo aveva scritto Giulia Cecchettin, l’estate di un anno fa, per cercare di ragionare con se stessa sui motivi che l’avevano spinta a lasciare Filippo Turetta. Il documento, che contiene appunto una lista di motivazioni di quello che non funzionava nella loro storia e delle ragioni che l’aveva spinta a decidere di chiudere per lui (“non perché odi Pippo, tutto il contrario, ma perché ormai ho capito che non siamo fatti l’uno per l’altra”), è stato depositato agli atti nel corso dell’udienza di ieri, quella durante la quale la Procura ha chiesto per l’imputato la condanna all’ergastolo.

“Adesso faccio una lista di cose che non andavano perché devo autoconvincermi di aver fatto la cosa giusta anche se mi manca da matti e sto morendo dentro al pensiero di starlo facendo soffrire“, scriveva il 31 luglio 2023 Giulia Cecchettin (che fu poi uccisa da Turetta l’11 novembre). Era possessivo, aveva manie di controllo, voleva che lei gli scrivesse messaggi in continuazione, non voleva che facesse per strada nemmeno pochi metri da sola. E poi era geloso del tempo che la ragazza trascorreva con le amiche e se ne aveva avuto a male di non essere stato invitato alla festa della sorella Elena. Ecco come Giulia racconta queste cose: “Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena; ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare; si lamentava quando mettevo meno cuori del solito (nei messaggi, ndr); necessita gli si scriva messaggi molte volte al giorno”. C’è poi una frase, alquanto inquietante, sul farsi giustizia da soli: “Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così“.

E ancora: “Non accettava le mie uscite con la Bea e con la Kiki; credo non accetterebbe mai una vacanza mia in solitario con maschi nel gruppo (inventata ovviamente); tendenzialmente i “tuoi spazi” non esistono; lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche o allo psicologo; durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato ha fatto molte minacce solo per farmi cambiare idea; c’è stato un periodo in cui dopo esserci detti “Buonanotte” mi mandava sticker e messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire; tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così; prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa pendendo l’autobus alla fermata più vicina e non in stazione; una volta si è arrabbiato perché scesa dall’autobus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo”. Nel testo scritto da Giulia c’è anche un accenno alla loro intimità: davanti a un “no”, Turetta “diventa insistente e si potrebbe scocciare male”.

Giulia, nonostante stia cristallizzando ciò che non va (e le cose sono tante), non ha rancore verso Filippo. Scrive di aver deciso di chiudere la loro relazione “non perché odi Pippo, tutto il contrario, ma perché ormai ho capito che non siamo fatti l’uno per l’altra e lo uccido a fare un tira e molla insensato che non voglio neanch’io”. Gli appunti