“October” dei Byenow: l’insolita felicità del tepore dopo l’acquazzone


October è il risveglio dei Byenow dopo un brutto sogno: da un poutpourri di chitarre folk sboccia un canto di rinascita, lontano dall’apatia della tecnologia

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October è il risveglio dei Byenow dopo un brutto sogno: da un potpourri di chitarre folk sboccia un canto di rinascita, lontano dall’apatia della tecnologia e vicino al calore dei sensi.

October è un brano che parla di guarigione, di prendersi i propri spazi e rinascere: racchiude bene il seme di quello che sarà il nuovo disco dei Byenow, interamente co-prodotto insieme a Adele Altro (Any Other), e li riscatta da un grigissimo tedio esistenziale. La canzone nasce da una semplice camminata attraverso un campo che, dopo un acquazzone, viene ricoperto da un’ampia distesa d’acqua, così grande da confondersi con la linea dell’orizzonte.

In un mondo regolato dall’individualità che la tecnologia ci concede giorno per giorno, una tale visione ha il potere di rimettere in discussione tutto. É così che la voce dei Byenow si abbandona a una giornata in mezzo alla natura, senza telefono, con la radio accesa in macchina, accogliendo tutto ciò che un sabato mattina qualsiasi ha da offrire dopo una notte insonne.

October, oltre che essere indubbiamente un episodio di slancio e speranza, è anche il pezzo che dà il titolo al nuovo disco, feeling warm driving in bad weather, verso che racchiude lo spirito del lavoro della band e, in qualche modo, infonde un equilibrio cosmico nella malinconia di fine estate.

Con un equilibrio disarmante, una morbida voce folk si mescola a un’escalation di chitarre acustiche ed elettriche, ad esse si aggiungono le batterie e l’op-1. A completare l’arrangiamento Adele Altro, produttrice dell’intero album, che rifinisce il brano con l’intro di rhodes, il basso e un delizioso contributo di sassofono.

October è la sensazione di essere assaliti da un’insolita e inspiegabile felicità, assecondandola.