Le donne con vampate di calore e sudorazioni notturne frequenti e persistenti durante e dopo la menopausa hanno mostrato un rischio del 50% più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2
Le donne con vampate di calore e sudorazioni notturne frequenti e persistenti durante e dopo la menopausa hanno mostrato un rischio del 50% più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelle che non presentano sintomi vasomotori, ha rilevato lo studio prospettico SWAN pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.
«Il nostro studio ha portato nuove evidenze su un noto fattore di rischio per le donne non più giovani seguendo i loro sintomi per molti anni» ha affermato il primo autore Monique Hedderson, ricercatrice scientifica e direttrice associata della salute delle donne e dei bambini presso la Kaiser Permanente Northern California di Pleasanton. «Questo tipo di ricerca è importante per ampliare la nostra comprensione dei rischi per la salute correlati alla menopausa, che è storicamente poco studiata».
I sintomi vasomotori (sudorazioni notturne e vampate di calore) sono i segni distintivi della menopausa. Un numero crescente di evidenze ne suggerisce l’associazione con un aumento del rischio cardiometabolico nelle donne durante e dopo la transizione alla menopausa. Studi precedenti hanno esaminato tale associazione in un singolo punto temporale, pertanto non è noto se le traiettorie dei sintomi vasomotori nel corso della transizione alla menopausa siano associate al rischio di diabete di tipo 2, hanno premesso i ricercatori.
Uno studio prospettico di coorte su donne statunitensi
Per questo motivo hanno valutato le associazioni tra la frequenza e le traiettorie dei sintomi vasomotori con l’insorgenza del diabete di tipo 2 durante la transizione alla menopausa utilizzando i dati di 2.761 donne statunitensi che hanno partecipato allo studio prospettico SWAN (Study of Women’s Health Across the Nation). All’inizio dello studio le partecipanti erano in pre- o perimenopausa, avevano un’età media di 46 anni (49% bianche, 27% nere) e sono state seguite per 13 anni.
A ogni visita di follow-up hanno riferito con quale frequenza avevano avuto vampate di calore o sudorazioni notturne nelle ultime 2 settimane. Sono state definite affette da diabete se riferivano di aver assunto farmaci ipoglicemizzanti, se riportavano una diagnosi di diabete nel corso di due visite o se avevano una glicemia a digiuno di almeno 126 mg/dl.
Sintomi vasomotori associati allo sviluppo di diabete di tipo 2
All’inizio il 28% delle donne ha riferito sintomi vasomotori da 1 a 5 giorni nel corso di 2 settimane e il 10% per almeno 6 giorni alla settimana, mentre il 62% non ha riportato sintomi. Durante il follow-up, il 12,2% ha sviluppato il diabete di tipo 2.
L’analisi ha rilevato che, rispetto all’assenza di sintomi vasomotori, la presenza di sintomi variabili nel tempo più frequenti erano associati a un rischio del 45% più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2 (HR 1,45). Le donne che segnalavano sintomi poco frequenti avevano un rischio del 30% più alto di sviluppare la malattia metabolica durante il follow-up rispetto a quelle che non avevano sintomi vasomotori (HR 1,3), con risultati che non variavano dopo l’aggiustamento per più fattori tra cui razza, età iniziale e istruzione, BMI variabile nel tempo, punteggio di attività fisica e fase di transizione della menopausa.
I ricercatori hanno identificato quattro traiettorie dei sintomi vasomotori:
- probabilità costantemente bassa di sintomi vasomotori (26%)
- probabilità persistentemente elevata di sintomi vasomotori (31%)
- esordio precoce, probabilità iniziale elevata di sintomi vasomotori che è diminuita nel tempo (25%)
- esordio tardivo, probabilità iniziale bassa di sintomi vasomotori che è aumentata nel tempo (19%).
Cinque donne (0,2%) rientravano in una quinta categoria sconosciuta.
Rispetto alle partecipanti che hanno segnalato sintomi vasomotori costantemente bassi, quelle con sintomi persistentemente elevati avevano un rischio maggiore del 50% di sviluppare diabete di tipo 2 (HR 1,5), con risultati simili sia per le vampate di calore che per le sudorazioni notturne.
«I medici devono essere consapevoli che le donne che soffrono di frequenti vampate di calore e sudorazioni notturne che persistono per un lungo periodo di tempo possono rappresentare un gruppo ad alto rischio che trarrebbe beneficio dai programmi di prevenzione del diabete» ha commentato Hedderson. «Dobbiamo comprendere il meccanismo biologico che causa questi sintomi in alcune donne e come questo sia correlato alla salute cardiometabolica».
Referenze
Hedderson MM et al. Vasomotor Symptom Trajectories and Risk of Incident Diabetes. JAMA Netw Open. 2024 Oct 1;7(10):e2443546.