Cold ironing: quattro porti del Nord Europa sono destinati a ridurre significativamente le emissioni delle navi portacontainer ormeggiate in banchina
Quattro porti del Nord Europa sono destinati a ridurre significativamente le emissioni delle navi portacontainer ormeggiate in banchina. Con un supporto congiunto di 18,8 milioni di euro dal fondo UE Connecting Europe Facility per il progetto EU.OPS.Network, i porti di Aarhus, Goteborg, Bremerhaven e Stoccolma forniranno energia elettrica da terra alle navi portacontainer che attraccano nei porti entro il 2030, secondo il comunicato di Ports of Stockholm.
Il progetto ha un grande potenziale di riduzione non solo della CO2, ma anche di altre sostanze come gli ossidi di azoto emessi dalle navi portacontainer ormeggiate nei porti.
Il progetto è una risposta diretta alle nuove normative UE che entreranno in vigore nel 2030, che richiedono alle navi di oltre 5.000 tonnellate di stazza lorda di connettersi alla rete elettrica di terra, OPS, mentre sono ormeggiate. Tramite OPS, le navi portacontainer saranno in grado di utilizzare l’elettricità dalla rete anziché generare la propria energia a bordo utilizzando motori diesel. Ciò si traduce in un impatto climatico ridotto, ambienti locali più puliti e migliori condizioni di lavoro nei porti.
La parte di Ports of Stockholm nel progetto prevede la connessione delle navi portacontainer all’elettricità verde presso il porto di Stoccolma Norvik a partire dal 2027. Il porto, inaugurato nel 2020, era già predisposto per questo scopo al momento della costruzione, il che significa che l’infrastruttura in una certa misura è già in atto. La connessione elettrica stabilita nel progetto sarà disponibile a tutte le compagnie di navigazione a parità di condizioni e consisterà in un distributore mobile di container che copre due ormeggi.