Un nuovo studio evidenzia un rischio di leucemia più alto nei sopravvissuti a un tumore in età pediatrica, anche a 15 anni di distanza
I sopravvissuti a un tumore in età pediatrica hanno un maggior rischio di sviluppare una successiva leucemia rispetto alla popolazione generale, anche 15 anni o più dopo la diagnosi iniziale del cancro. Lo evidenzia una ricerca pubblicata da poco su Cancer Medicine.
In particolare, lo sviluppo della leucemia è risultato associato a un’esposizione a dosi cumulative elevate di epipodofillotossine, a un’età più avanzata al momento della diagnosi iniziale e all’aver effettuato un trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Lo studio
Gli autori hanno analizzato i dati di 25.656 sopravvissuti a un tumore in età pediatrica che avevano una diagnosi iniziale di leucemia, linfoma, tumore del sistema nervoso centrale, tumore del rene, neuroblastoma, rabdomiosarcoma o tumore osseo.
L’incidenza cumulativa di successiva leucemia a 20 anni è risultata dello 0,23% e non «ha mostrato evidenze di raggiungere un plateau» nel tempo, secondo gli autori. Un totale di 77 pazienti ha ricevuto una diagnosi di leucemia successiva, tra cui 49 pazienti con una leucemia tardiva (sviluppatasi da 5 a 14,9 anni dopo la prima diagnosi di cancro) e 28 con una leucemia molto tardiva (almeno 15 anni dopo la prima diagnosi).
Probabilità 9 volte maggiore di leucemia tardiva successiva
Rispetto alla popolazione generale, i sopravvissuti a un tumore pediatrico hanno mostrato una probabilità 9 volte più alta di sviluppare una leucemia tardiva successiva (rapporto di incidenza standardizzato [SIR] 9,3; IC al 95% 7-12,1) e quasi 6 volte più alta di sviluppare una leucemia molto tardiva (SIR 5,9; IC al 95% 3,9-8,4). L’eccesso di rischio assoluto è risultato rispettivamente di 0,09 per 1000 anni-persona e 0,04 per 1000 anni-persona.
I SIR per la leucemia tardiva sono risultati più alti tra i sopravvissuti alla leucemia linfoblastica acuta (SIR 14,2; IC al 95% 9,2-20,8), al medulloblastoma (SIR 12,7; IC al 95% 1,4-45,7), al linfoma di Hodgkin (SIR 10,2; IC al 95% 4,9-18,8) e al linfoma non-Hodgkin (SIR 14; IC al 95% 5,1-30,4). I SIR per la leucemia molto tardiva, invece, sono risultati più alti tra i sopravvissuti alla leucemia mieloide acuta (SIR 11,6; IC al 95% 1,3-41,8), all’osteosarcoma (SIR 10,9; IC al 95% 2,2-31,9) e al linfoma di Hodgkin (SIR 8,8; IC al 95% 3,8-17,3).
In un’ analisi multivariata, sono risultati associati a un rischio aumentato di leucemia successiva una diagnosi iniziale del cancro a 15 anni di età o più (rischio relativo [RR] 2,21; IC al 95% 1,08-4,51), l’assunzione di una dose cumulativa di epipodofillotossina superiore a 4000 mg/m2 (RR 4,51; IC al 95% 2,04-9,94) e l’aver effettuato un trapianto di cellule staminali emopoietiche (RR 5,37; IC al 95% 2,72-10,62).
Rischio aumentato di mortalità per tutte le cause
Inoltre, rispetto ai pazienti che non hanno sviluppato una leucemia successivamente al tumore pediatrico, quelli che hanno sviluppato una leucemia tardiva hanno mostrato un rischio aumentato di mortalità per tutte le cause (RR 5,5; IC al 95% 3,67-6,72), così come quelli che hanno avuto una leucemia molto tardiva (RR 5,70; IC al 95% 3,10-8,66). Il tasso di mortalità è risultato del 71,2% per i pazienti con leucemia tardiva, del 49,3% per i pazienti con leucemia molto tardiva e del 14,4% per i pazienti che non hanno sviluppato una successiva leucemia (P < 0,001).
«Sebbene l’incidenza cumulativa complessiva di una successiva leucemia non sia elevata, continua ad aumentare oltre i 20 anni dalla diagnosi iniziale e comporta un elevato carico di mortalità», scrivono gli autori.
Questi risultati, concludono, evidenziano la necessità di monitorare, istruire e consigliare i sopravvissuti ad alto rischio e i loro caregiver.
Bibliografia
T. Ghosh, et al. Late subsequent leukemia after childhood cancer: A report from the Childhood Cancer Survivor Study (CCSS). Cancer Med. Published online October 21, 2024; doi:10.1002/cam4.70086. leggi