Site icon Corriere Nazionale

Dermatite atopica: JAK inibitori sicuri nella real life

radiodermite

Nelle persone affette da dermatite atopica trattate nella pratica clinica reale la terapia con JAK inibitori non sembra aumentare il rischio di eventi avversi cardiovascolari

Nelle persone affette da dermatite atopica trattate nella pratica clinica reale la terapia con JAK inibitori non sembra aumentare il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori, come evidenziato da un ampio studio di coorte retrospettivo condotto negli Stati Uniti e presentato al congresso 2024 della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).

Gli inibitori della Janus chinasi (JAK), in particolare upadacitinib e abrocitinib orali, sono emersi come importanti opzioni di trattamento nella gestione della dermatite atopica da moderata a grave. Nonostante la loro comprovata efficacia, permane un certo livello di apprensione tra i dermatologi quando li prescrivono, per via dell’associazione con eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE), ha premesso la relatrice Amina El Ayadi della University of Texas Medical Branch di Galveston.

A causa dell’elevata prevalenza della dermatite atopica, che colpisce fino al 20% degli adolescenti e il 10% degli adulti in tutto il mondo, è importante valutare l’insorgenza di MACE e altre malattie cardiovascolari nei pazienti trattati con upadacitinib o abrocitinib. Anche se questi farmaci sono stati associati a disturbi cardiovascolari nel trattamento di altre dermatosi infiammatorie, mancano dati completi specifici per la dermatite atopica, pertanto è essenziale valutare il rischio del loro impiego in tal senso affinché i dermatologi possano scegliere la migliore opzione terapeutica per i pazienti in cui le terapie convenzionali di prima e seconda linea non hanno avuto successo.

Nessun aumento del rischio di MACE con upadacitinib o abrocitinib
Lo studio di coorte retrospettivo ha rilevato che, con upadacitinib o abrocitinib, il rischio relativo di MACE, come infarto miocardico acuto, arresto cardiaco, ictus o trombosi venosa profonda acuta, non era superiore a 1,0 rispetto ai soggetti non esposti a tali farmaci.

Allo stesso modo, anche il rischio relativo per altri endpoint di sicurezza cardiovascolare, come avere un ECG anomalo o un versamento pericardico era di circa 1,0. È stato osservato un leggero aumento del rischio relativo di aritmie, edema periferico, angina pectoris o insufficienza cardiaca, ma nessun valore è andato oltre un punteggio di 1,6, senza significatività statistica.

Risultati simili sono stati ottenuti anche nei soggetti ultracinquantenni, la cui età li espone a un rischio cardiovascolare più elevato, ha affermato El Ayadi.

«Questi dati suggeriscono che la somministrazione orale di questi farmaci al paziente con dermatite atopica non aumenta il rischio di MACE, quindi i dermatologi, sulla base di queste indicazioni, possono tranquillamente prendere in considerazione gli inibitori JAK per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave, anche nei pazienti ad alto rischio per queste malattie» ha sintetizzato.

Yolanda Gilaberte Calzada, responsabile del Dipartimento di Dermatologia presso l’Ospedale Universitario Miguel Servet di Saragozza, in Spagna, e presidente della Spanish Academy of Dermatology and Venereology, ha ritenuto questa notizia ottima per i dermatologi.

Due analisi presentate al congresso
Per le due analisi, una nella popolazione complessiva di pazienti con dermatite atopica e l’altra nei soggetti di almeno 50 anni di età, sono stati utilizzati i dati della cartella clinica elettronica (EMR) della TriNetX Research Network, una rete di ricerca sanitaria globale e federata che contiene EMR per oltre 275 milioni di pazienti provenienti da oltre 120 organizzazioni sanitarie.

Per la prima analisi, nella quale non è stato applicato nessun filtro specifico per l’età dei pazienti, i ricercatori hanno identificato 1.674 persone con dermatite atopica che erano state trattate con un JAK inibitore e circa 1,2 milioni non trattate con tali farmaci. Tramite l’abbinamento in base al punteggio di propensione basato su età alla diagnosi, sesso biologico e comorbilità cardiovascolari, sono stati infine ottenuti un totale di 1.674 pazienti trattati e altrettanti non trattati che fungevano da popolazione di controllo.

Nella seconda analisi sono stati presi in considerazione solo i soggetti con almeno 50 anni di età, 875 trattati con JAK inibitori e circa 250mila non trattati. Tramite l’abbinamento in base al punteggio di propensione basato sulle stesse variabili sono stati ottenuti due gruppi di 875 pazienti sia esposti che non esposti ai farmaci in studio.

Referenze

El Ayadi A et al. Cardiovascular effects of JAK inhibitors in atopic dermatitis: A retrospective cohort study. Presented at the 33rd Annual Congress of the European Academy of Dermatology & Venereology (EADV); Amsterdam, Netherlands; September 25–28, 2024.

Exit mobile version