Crisi Stellantis, Meloni all’UE: “Rivedere le regole sull’automotive”


Sulla crisi del settore auto e sulla ‘strategia Italia’ per sostenerlo interviene Giorgia Meloni, all’assemblea generale di Alis

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Ieri, a notizia ancora “calda” dell’addio del manager Tavares, ha assicurato la difesa di occupazione e indotto di Stellantis, annunciando il tavolo del governo con l’azienda in agenda il prossimo 17 dicembre. Oggi la premier Giorgia Meloni, torna a parlare della crisi del settore auto e dell’impegno del governo per difenderlo, anche sul fronte europeo. E lo ha fatto in un video messaggio, all’assemblea generale Alis, Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, in corso a Roma.

“Non a caso l’Italia è capofila in Europa di un non paper sull’automotive– ha detto la premier- che chiede di rivedere quelle norme che rischiano di mettere in ginocchio l’industria europea dell’auto e di riaffermare il principio della neutralità tecnologica. Noi siamo convinti che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni, senza chiusure ideologiche e dannose per molte filiere”.

Su Stellantis e sul non paper sull’automotive del governo torna anche il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che rivela di aver avuto una telefonata con il presidente Elkann. Ecco cosa ha detto

URSO: “DOPO LA TELEFONATA CON ELKANN, SONO FIDUCIOSO ITALIA SIA AL CENTRO DELLA STRATEGIA DELL’AZIENDA”

Oggi la posizione di Stellantis è diversa da quella espressa dall’ex CEO Carlos Tavares in Parlamento, e “questo credo l’abbiano compreso tutti”, ciò detto “nel colloquio avuto ieri con Elkann sono emerse condizioni che mi rendono fiducioso sul fatto che, al tavolo convocato per il 17 dicembre, si possa condividere un ‘piano Italia’ che ponga il nostro Paese e il nostro sistema produttivo al centro dello sviluppo dell’auto europea e al centro della strategia dell’azienda”. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, lo dice intervenendo a margine alla Giornata annuale AIN – Associazione italiana nucleare in corso a Roma.

Rispetto a una revisione dello stop ai motori endotermici al 2035 “l’Italia, ha aperto la strada in Europa con il non-paper, il documento strategico per la revisione del percorso che condurrà consapevolmente agli obiettivi della piena decarbonizzazione”, dice Urso, “e su quel documento strategico, che io stesso ho illustrato al Consiglio competitività, si è formata una larga convergenza. Nel Parlamento europeo diversi gruppi stanno prendendo posizione, il documento che il Ppe si appresta a condividere sposa a pieno le posizioni dell’Italia”.

Ciò detto, “ora anche Stellantis, come tutte le altre case automobilistiche europee rappresentate da ACEA, può condividere la necessità di rivedere il percorso come l’Italia ha indicato per prima. Oggi in molti convergono” sulla necessità di rivedere lo stop al 2035. Questa “è l‘unica strada percorribile per salvaguardare l’industria europea e renderla competitiva anche nella fase di decarbonizzazione. Il target resta e dobbiamo renderlo raggiungibile”, conclude il titolare del MIMIT.