Yoon Suk Yeol proclama la legge marziale in Corea del Sud, il Parlamento la revoca. E l’esercito lascia l’Assemblea Nazionale
Il presidente della Corea del sud, Yoon Suk Yeol, ha annunciato l’introduzione della legge marziale. Una comunicazione, questa, motivata con rischi che forze pro-Corea del nord porrebbero alla costituzione nazionale di stampo liberale.
La decisione, resa pubblica con un breve discorso trasmesso dalla televisione di Stato a tarda sera, è stata subito contestata sia dal principale partito di opposizione che dallo stesso partito del quale Yoon è membro. A riferirlo, con notizie in aggiornamento, l’agenzia di stampa Yonhap.
Il Partito democratico ha convocato i propri deputati all’Assemblea nazionale a Seul questa sera. La decisione del presidente, eletto nel 2022 con un margine di vantaggio di appena lo 0,7 per cento di consensi, è stata motivata con attività “contro lo Stato” che sarebbero condotte da forze di opposizione.
“La legge marziale mira a sradicare le forze pro-Corea del nord e a proteggere l’ordine costituzionale di libertà” ha sostenuto Yoon, in un intervento trasmesso dalla televisione di Stato.
Il capo del Partito democratico, Lee Jae-myung, ha definito la scelta del presidente “incostituzionale” e ha sostenuto che va “contro il popolo”. Secondo il dirigente, “presto carri armati, blindati e soldati prenderanno il controllo del Paese”.
L’accesso al complesso dell’Assemblea nazionale a Seul è stato bloccato dalla polizia. Attorno alle 23.30 ora locale gli agenti erano schierati ai cancelli della sede istituzionale e consentivano l’ingresso solo ai parlamentari, al personale parlamentare e ai giornalisti accreditati, previa verifica dell’identità. Video diffusi sui social mostrano dimostranti che fronteggiano e affrontano gli agenti, spesso filmando con i loro telefoni cellulari.
Un decreto che vieta tutte le attività politiche è stato pubblicato da un comando militare istituito a partire dalla proclamazione della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk Yeol. Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, a essere proibite sulla base del provvedimento sarebbero manifestazioni di protesta, assemblee e iniziative di partito. Il decreto è stato firmato dal generale Park An-su, nominato alla guida del comando. Le norme, stando al decreto, sono entrate in vigore alle 23 ora locale.
I deputati dell’Assemblea nazionale intanto hanno votato chiedendo la revoca della legge marziale. Il passaggio è significativo da un punto di vista giuridico. Secondo Yonhap, la Costituzione della Corea del sud prevede che la legge marziale vada revocata quando richiesto dalla maggioranza dei parlamentari.
Stando all’agenzia, dei 300 deputati aventi diritto, al momento del voto ne erano presenti 190. Tutti e 190 si sarebbero espressi in favore della revoca della legge marziale. Con l’approvazione della mozione dell’Assemblea nazionale, hanno confermato a Yonhap responsabili dell’ufficio di presidenza parlamentare, la proclamazione della legge marziale risulta annullata.
Quando sono da poco passate le 2 di notte, ora locale, a Seul, i media internazionali riferiscono che le truppe stanno iniziando a ritirarsi dal parlamento, dopo il voto unanime che di fatto revoca la legge marziale. Secondo quanto riportato dalla agenzia Yonhap, il presidente dell’Assemblea nazionale avrebbe dichiarato che l’esercito sta lasciando l’edificio. La CNN dice che le forze ancora all’interno del palazzo sembrano in fase di smobilizzazione.