Sclerosi multipla: i benefici portati dalle terapie modificanti la malattia


Nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, rallentata la progressione della disabilità con le terapie modificanti la malattia

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La progressione della disabilità tra le persone con sclerosi multipla recidivante-remittente (RRSM) è rallentata negli anni grazie ai progressi nelle terapie modificanti la malattia (DMT). Secondo un’analisi a lungo termine, pubblicata negli “Annals of Neurology”, i pazienti diagnosticati negli ultimi decenni hanno sperimentato meno eventi di progressione associati alle ricadute, chiamati peggioramento associato alle ricadute (RAW), e anche meno eventi di progressione indipendenti dalle ricadute, chiamati progressione indipendente dall’attività delle ricadute (PIRA).

Riduzione degli eventi di progressione
Poiché le DMT disponibili mirano principalmente a ridurre l’infiammazione legata alle ricadute, il peggioramento complessivo della disabilità nella sclerosi multipla è diventato più strettamente collegato agli eventi PIRA.

Ciò «sottolinea l’importanza di valutare le nuove terapie in base al loro effetto su PIRA» hanno scritto i ricercatori.

Studio italiano su 1,405 pazienti dal 1980 al 2022
Un team di ricerca in Italia ha valutato la progressione della disabilità a lungo termine di 1,405 pazienti con RRSM diagnosticati dal 1980 al 2022.

La progressione è stata definita come un aumento dei punteggi della Expanded Disability Status Scale (EDSS) sostenuto per almeno sei mesi. I risultati hanno indicato che la disabilità è progredita significativamente più lentamente nei pazienti con RRSM negli anni, principalmente a causa della riduzione degli eventi RAW, ma anche i tassi di PIRA sono diminuiti significativamente.

L’analisi ha mostrato che la decelerazione del corso della sclerosi multipla osservata nel tempo è stata determinata non solo da meno eventi RAW, ma anche da una riduzione di PIRA.

La percentuale media di PIRA è stata del 78% per i pazienti diagnosticati tra il 1980 e il 1996, del 76% per quelli diagnosticati tra il 1997 e il 2008, e significativamente più alta, all’87%, per quelli diagnosticati dopo il 2008.

L’analisi di sensibilità basata su tutti i segni di attività infiammatoria ha mostrato che il contributo medio di PIRA alla progressione complessiva dell’EDSS è stato del 71% per i pazienti diagnosticati tra il 1980 e il 1996, del 76% per quelli diagnosticati tra il 1997 e il 2008, e dell’84% per quelli diagnosticati dopo il 2008.

Nonostante il contributo inferiore di PIRA alla progressione utilizzando le misure di attività infiammatoria, «i componenti della traiettoria sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’analisi principale» hanno scritto i ricercatori.

Conclusioni e necessità di ulteriori studi
Le analisi hanno rivelato una decelerazione della progressione della disabilità sia associata alle ricadute che indipendente dalle ricadute nel corso degli anni, mostrando uno spostamento progressivo verso una progressione prevalentemente indipendente dalle ricadute.

I risultati indicano la necessità di studi su PIRA nel tempo «in termini di meccanismi biologici sottostanti e per un quadro solido e standardizzato per valutare l’effetto delle nuove terapie su PIRA».

Bibliografia:
Montobbio N, Cordioli C, Signori A, Bovis F, Capra R, Sormani MP. Relapse-Associated and Relapse-Independent Contribution to Overall Expanded Disability Status Scale Progression in Multiple Sclerosis Patients Diagnosed in Different Eras. Ann Neurol. 2024 Oct 9. doi: 10.1002/ana.27093. Epub ahead of print. leggi