Apnea ostruttiva del sonno pediatrica: nuovi studi hano associato il deficit di vitamina D a maggiore gravità di malattia
Stando ai risultati di uno studio pubblicato su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery, uno stato carenziale di vitamina D si associa in modo significativo ad un aumento della gravità dell’apnea ostruttiva del sonno (OSA) nei bambini.
“Se i dati relativi a questo studio verranno confermati, questa associazione potrebbe fornire ulteriori informazioni non solo sui processi fisiopatologici dell’OSA, ma anche sui futuri paradigmi di trattamento per i bambini – hanno tenuto a sottolineare gli autori del lavoro appena pubblicato”.
Razionale e disegno dello studio
Studi precedenti hanno già dimostrato da tempo l’esistenza di un’associazione tra la carenza di vitamina D e l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) negli adulti; tuttavia, si stanno accumulando, al contempo, nuovi dati che depongono a favore dell’esistenza di un’associazione tra il deficit vitaminico D e l’OSA pediatrica.
L’obiettivo del nuovo studio è stato quello di trovare conferme di questa associazione anche in età pediatrica, verificando l’associazione dei livelli di vitamina D con l’indice di apnea-ipoapnea ostruttiva (AHI) in bambini affetti da OSA. A tal scopo, i ricercatori hanno incluso 72 bambini di età compresa tra i 2 e i 16 anni con OSA grave (AHI ≥20 sul polisonnogramma) sottoposti ad adenotonsillectomia presso una clinica otorinolaringoiatrica pediatrica terziaria dal 2017 al 2022.
Sono stati esclusi i pazienti con disturbi neuromuscolari, anomalie cranio-facciali, anamnesi di trattamento dell’OSA con pressione positiva delle vie aeree, precedenti interventi chirurgici alle tonsille o alle adenoidi e/o anamnesi di carenza di vitamina D.
L’età media dei pazienti era di 6,7 anni, il 52,8% era di sesso maschile e il 47,2% era di etnia Caucasica. L’AHI medio al basale era pari a 42,8, il 49% era affetto da obesità e il 37,5% aveva una carenza di vitamina D.
Al momento dell’arruolamento, sono stati raccolti campioni di sangue a digiuno direttamente dopo l’anestesia e analizzati i livelli sierici di 25-idrossivitamina D, con livelli inferiori a 20 ng/mL considerati indicativi di carenza vitaminica. Questi sono stati valutati per la correlazione con le metriche della polisonnografia.
Risultati principali
All’analisi univariata, la carenza di vitamina D è risultata associata ad un’età più giovane (differenza: -5,0; IC95%: da -7,2 a -2,8), all’appartenenza all’etnia Afro-Americana (odds ratio [OR]: 4,3; IC95%: da 1,4 a 14,3), al sesso femminile (OR: 4,8; IC95%: da 1,7 a 12,5) e ad un valore di AHI ostruttiva più elevato (differenza: 13,8; IC95%: da 1,2 a 26,4).
Dai risultati dell’ analisi multivariata relativa ai bambini sottoposti ad adenotonsillectomia, è emerso che i punteggi dell’indice di apnea-ipopnea ostruttiva (AHI) (che va da ≥5 a ≥30 eventi di apnea e ipopnea all’ora) erano significativamente più bassi nei bambini con livelli normali di vitamina D rispetto a quelli con carenza di vitamina D (differenza: -14,6, IC95%: da-27,2 a -2,2).
Non solo: una riduzione di una unità dei livelli sierici di vitamina D è stata associata ad un aumento dell’AHI ostruttiva di 0,7 (IC95%: 0,04-1,40).
Implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso che ancora oggi i meccanismi alla base dell’associazione tra livelli di vitamina D e la gravità dell’OSA non sono stati ancora completamente delucidati. Bassi livelli di vitamina D sono stati collegati ad altre condizioni, tra le quali si annoverano le disfunzioni metaboliche, le malattie cardiovascolari, l’asma e una maggiore incidenza di infezioni del tratto respiratorio superiore.
La carenza di vitamina D potrebbe anche svolgere un ruolo nell’immunomodulazione e nella crescita dei tessuti ed è possibile che abbia un ruolo antinfiammatorio che influisce sull’ipertrofia adenotonsillare e sulla rinite cronica. Tuttavia, in questo studio l’ipertrofia tonsillare non è stata collegata alla carenza di vitamina D.
“E’ probabile- concludono gli autori dello studio – che bassi livelli di vitamina D potrebbero influenzare il tono faringeo durante il sonno. Sono necessari, a questo punto, ulteriori studi per capire meglio come i livelli di vitamina D influenzino la gravità dell’OSA”.
Tra i limiti metodologici intrinseci dello studio ammessi dagli stessi autori si segnalano la mancanza di una stima puntuale dei livelli di vitamina D rispetto alla durata della carenza di vitamina D, e la mancanta disponibilità dei livelli post-chirurgici di questa vitamina.
I livelli di vitamina D dipendono dall’area geografica di residenza, in quanto l’esposizione alla luce solare varia in base alla latitudine. I risultati di questo studio monocentrico, pertanto, potrebbero non essere generalizzabili ad altre zone geografiche al di fuori degli Usa o ai bambini con OSA più lieve.
Bibliografia
Bluher AE, et al “Vitamin D deficiency and pediatric obstructive sleep apnea severity” JAMA Otolaryngol Head Neck Surg 2024; DOI: 10.1001/jamaoto.2024.3737.
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