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Ceccarelli chiede scusa per la frase sessista su Atreju

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Il giornalista Ceccarelli sull’uscita a Propaganda Live su Atreju: “Non era né una battuta né un’offesa, sono dispiaciuto per il lapsus”

Non era un epiteto né una battuta, non era un’offesa, solo due vocali andate di traverso. Sono sinceramente dispiaciuto, ma anche sorpreso di come sia stata ingigantita la cosa. Non è nel mio stile: chi mi conosce sa che mai avrei potuto pensare di usare una parolaccia nei confronti della presidente del Consiglio, delle donne di destra, dell’intero genere femminile. Non volevo minimamente offendere, come si può capire dal resto del mio intervento”. Filippo Ceccarelli spiega l’incidente. Venerdì scorso Il giornalista di Repubblica, ospite fisso di Propaganda Live su La7, si era lasciato sfuggire una parolaccia mentre parlava di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia che apre domenica 8 dicembre.

Da poco è uscito il suo libro ‘B – Una vita di troppo’, pubblicato da Feltrinelli. Oggi, durante la presentazione del volume a ‘Più libri Più liberi’, Ceccarelli spiega: “Nel corso di Propaganda ho affrontato il tema dei lavori in corso per la costruzione del villaggio Atreju, che segna anche un salto di qualità della manifestazione, visto che la fanno al Circo Massimo. Normalmente quando ci lavorano per preparare degli eventi non si capisce mai se è un concerto, un concorso ippico, il villaggio Coldiretti… Stavolta, invece, era tutto fortemente riconoscibile perché il Circo Massimo da settimane è circondato da paratie e cartelloni che dicono ‘Atreju, Atreju, Atreju…’“. Questo, in tv, è stato il momento dell’incidente. “Era un’elencazione in cui si è inceppata la lingua. Uno scioglilingua avvelenato, un lapsus. Sono naturalmente dispiaciuto perché è un errore- conclude Ceccarelli- non ho difficoltà a dirlo e a scusarmi“.

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