A “Sapiens – Un solo pianeta” stasera su Rai 3 si parla di uomini e animali


Stasera su Rai 3 “Sapiens – Un solo pianeta” e l’intelligenza naturale. Al centro della puntata il falso mito della superiorità dell’uomo sugli animali

sapiens files capena

I Sapiens sono il fine ultimo dell’evoluzione della vita, i migliori e più perfetti di tutti gli organismi? Le emozioni sono un loro esclusivo privilegio e prima di loro c’era il deserto emotivo? Solo i Sapiens sentono rabbia, paura, gelosia, invidia o provano amore? Gli altri viventi sono in grado di generare e trasmettere cultura come fanno loro? Sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la quarta puntata di “Sapiens – Un solo pianeta” intitolata “Intelligenza naturale, oltre le barriere di specie”, il programma condotto da Mario Tozzi e prodotto da Rai Cultura, in onda sabato 7 dicembre in prima serata su Rai 3.
Quando vengono massacrati gli elefanti o sterminati i cetacei, non si impoverisce soltanto la biologia, ma anche la cultura del mondo: i viventi non umani generano e trasmettono cultura e i Sapiens la stanno sopprimendo senza nemmeno averla conosciuta. Attraverso il falso mito della superiorità sugli animali l’uomo ha occupato e sfruttato le altre specie viventi e il loro ambiente.
Ma non c’è alcuna separazione tra gli uomini e gli individui non umani perché l’uomo non è in cima a nessuna piramide evolutiva. È per questo motivo che “Sapiens” va alla scoperta di un mondo di viventi molto simili a all’uomo, superando una visione antropocentrica dei Sapiens che ha resistito troppo a lungo. Ci si addentra nella foresta pluviale del sud della Thailandia, ci si immerge alla scoperta dei coralli della barriera delle Isole Surin, si visita a Phuket un centro di recupero per elefanti, una specie che, come i Sapiens, vive i sentimenti in modo empatico: ci sono prove sperimentali che hanno dimostrato come riescano perfino a provare dolore in seguito a un lutto. E poi si va a vedere da vicino i macachi che vivono nei pressi di un tempio buddista, capaci di una comunicazione complessa e così intelligenti da rubare oggetti ai turisti per ottenere cibo in cambio. E poi in alto, tra gli alberi della foresta, coppie di gibboni che hanno nel canto il principale sistema di comunicazione. Poi si va in Sudafrica per osservare le giraffe e gli ippopotami nel loro ambiente nel Kruger National Park.
Gioia, dolore, paura, rabbia, amore, empatia, gratitudine e vendetta non sono prerogative dei Sapiens. Perché la natura è piena di animali che comunicano in modo sofisticato, dalle società complesse delle formiche a quelle degli uccelli, delle scimmie e dei mammiferi marini. Con gli scimpanzé, maestri del linguaggio del corpo, l’uomo condivide gran parte del Dna e il 90% delle espressioni facciali dei bambini. Anche i delfini, come l’uomo, usano una vasta gamma di suoni per comunicare con i loro simili e arrivano a usarne di esclusivi per identificarsi. Perfino le api, capaci di grande intelligenza sociale, sono in grado di contare, e le formiche mettono a repentaglio la loro vita per il bene delle loro colonie. Come i Sapiens, poi, anche gli animali sono depositari di cultura: oltre a percepire sé stessi e gli altri, apprendono e trasmettono conoscenze. E, come i Sapiens, apprezzano la Bellezza, ingrediente della vita che rende capaci di amare.
In apertura di puntata, nello spazio dedicato ai “Dialoghi di Sapiens”, lo scienziato Mario Tozzi converserà con l’umanista Pietrangelo Buttafuoco sui temi della serata.