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A Tokyo settimana lavorativa di 4 giorni per favorire le nascite

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In Giappone c’è una crisi demografica storica: Tokyo introduce la settimana lavorativa da 4 giorni “per favorire la procreazione”

Meno tempo in ufficio, più tempo per fare sesso e stare con i figli. Questa è la prospettiva che sta portando il governo di Tokyo ad introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni: aiutare le madri lavoratrici, e risollevare il tasso di fertilità in calo.

Il piano, la cui entrata in vigore è prevista per aprile, consentirà ai dipendenti pubblici di adottare un approccio più flessibile all’orario di lavoro, nell’ottima di un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata. Potranno prendersi tre giorni liberi alla settimana, ma saranno comunque tenuti a completare 155 ore al mese.

“Adesso è il momento per Tokyo di prendere l’iniziativa per proteggere e migliorare la vita, i mezzi di sostentamento e l’economia del nostro popolo durante questi tempi difficili per la nazione”, ha affermato Yuriko Koike, governatrice della città. “Esamineremo gli stili di lavoro… con flessibilità, assicurandoci che nessuno debba rinunciare alla propria carriera a causa di eventi della vita come il parto o la cura dei figli”.

Il Giappone è alle prese con una crisi demografica, con una popolazione in rapido invecchiamento e tassi di fertilità  che lo scorso anno hanno raggiunto il minimo storico di 1,2. Il governo giapponese ha investito miliardi in politiche “ora o mai più” per incoraggiare più giovani a sposarsi e ad avere figli, somme forfettarie alle madri e la copertura dei costi dei trattamenti per la fertilità.

La crisi è stata a lungo attribuita alla cultura del lavoro estenuante: in Giappone si registrano almeno 54 decessi all’anno per eccesso di lavoro.

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