Stasera su Rai 3 tornano le inchieste di “Report”: si parlerà del caso Boccia. In sommario anche le elezioni in Liguria e l’inquinamento di Milano
La ricostruzione della vicenda della mancata nomina di Maria Rosaria Boccia a consigliera per l’organizzazione dei grandi eventi del Ministero della cultura, allora presieduto dal ministro Gennaro Sangiuliano, attraverso audio e testimonianze inedite. La propone “Report”, in onda domenica 8 dicembre alle 20.30 su Rai 3 con l’inchiesta “Travolti da un insolito destino nel mese di agosto” di Luca Bertazzoni, con la collaborazione di Marzia Amico.
A seguire, nel reportage “Il faraone e il rigassificatore”, Luca Chianca, con la collaborazione di Alessia Marzi, torna sul voto per la Regione Liguria alla fine dello scorso ottobre dopo lo scandalo giudiziario che ha coinvolto l’ex presidente Giovanni Toti. A vincere di misura è stato l’allora sindaco di Genova Marco Bucci con soli 8424 voti di scarto grazie alla provincia di Imperia, guidata da Claudio Scajola. Oltre 6mila voti arrivano proprio da suo nipote Marco, ex “totiano” assessore all’Urbanistica, rientrato in Forza Italia dopo l’inchiesta che ha travolto la giunta precedente. Scajola così riesce a portare 8 uomini in Regione e ben 3 assessori su 7. Ma la provincia di Imperia è davvero quel modello di Liguria che ha spinto Bucci a diventare presidente e chi sono i neoeletti consiglieri? “Report” mostrerà in esclusiva le immagini del funerale del boss di ‘ndrangheta Peppino Marcianò nel 2017 a cui parteciparono diversi politici locali, tra i quali un neoeletto consigliere regionale. Si parlerà anche del sistema Toti e di come è nata l’inchiesta che ha terremotato la Liguria, partendo da La Spezia per arrivare in provincia di Savona dove la vecchia giunta voleva mettere il rigassificatore.
Obiettivo, poi, sulla vicenda della società che acquistava brevetti avveniristici per affidare a un batterio “mangia zucchero” la produzione della plastica, una sostanza integralmente biodegradabile destinata a rivoluzionare il mercato mondiale. Tutto inizia come se fosse una start up, ma presto questa società italiana viene quotata in borsa e raccoglie un capitale da capogiro che supera il miliardo di euro. È l’italiana “Bio-on”, con la sua storia di un sogno che stava diventando realtà e si è poi tramutato in un incubo, un vero e proprio thriller industriale con tanto di fallimento, condanne penali, agenti segreti e personaggi svelati per la prima volta nell’inchiesta “Niente è come sembra”, di Danilo Procaccianti con la collaborazione di Goffredo De Pascale ed Enrica Riera.
Chiusura con il reportage “Che aria tira?” di Marco Maisano. “Milano è la terza città più inquinata del mondo”. Questa è l’affermazione, errata, pubblicata qualche mese fa da molti media italiani. Un’affermazione basata su una classifica che mette in gara i livelli di inquinamento delle principali città del mondo. Ma chi stila questa classifica? Una società svizzera che si chiama IQAir e il cui business, anche se nessuno se n’è accorto, è la produzione di purificatori d’aria. Nonostante l’affermazione errata, però, l’Italia si ritrova comunque nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria. Milano non è la terza città più inquinata, ma i suoi livelli di inquinamento atmosferico, assieme a quelli di molte altre regioni italiane, superano, e non di poco, i limiti imposti dall’Oms e dall’Unione Europea. Il risultato? Migliaia di persone muoiono prematuramente a causa delle polveri sottili in atmosfera. Ma la politica italiana, nonostante le sanzioni in arrivo, sta già chiedendo deroghe al raggiungimento degli obiettivi di risanamento: un fatto, avverte la comunità scientifica, che causerà centinaia di migliaia di morti entro il 2035.