Artrite psoriasica: dati a 4 anni confermano efficacia di secukinumab


Il trattamento con secukinumab è risultato efficace e sicuro per un periodo di 48 mesi in pazienti affetti da artrite psoriasica (PsA), dimostrano un controllo sostenuto

artrite psoriasica

Il trattamento con secukinumab è risultato efficace e sicuro per un periodo di 48 mesi in pazienti affetti da artrite psoriasica (PsA), dimostranfo un controllo sostenuto nel tempo di malattia.
Queste le conclusioni di uno studio multicentrico italiano di real life, condotto da ricercatori del Gruppo di Studio SIR “Antonio Spadaro” per le Spondiloartriti e l’Artrite Psoriasica, e pubblcato su Arthitis Research & Therapy.

Lo studio ha documentato anche la buona persistenza alla terapia dei pazienti trattati con l’inibitore di IL-17A.

Razionale e obiettivi dello studio
Nonostante secukinumab abbia già dimostrato una buona efficacia a lungo termine negli studi clinici, i dati relativi al mondo reale, in particolare nel contesto delle comorbidità e dei trattamenti biologici pregressi sono ancora oggi limitati.

Per questo motivo, i ricercatori hanno quindi condotto uno studio osservazionale prospettico per valutare la sicurezza, l’efficacia e i tassi di persistenza in terapia secukinumab nell’arco di 48 mesi in una coorte multicentrica e di pazienti con PsA provenienti dalla pratica clinica reale.

A tal scopo, sono stati seguiti 685 pazienti con PsA che erano stati sottoposti a trattamento con secukinumab in 15 centri reumatologici dislocati sul territorio della Penisola tra il 2016 e il 2023. Sono stati raccolti i dati demografici, clinici e relativi al trattamento, comprese le informazioni sulle comorbidità e sull’impiego pregresso di farmaci biologici.

L’attività della malattia e gli outcome riferiti dai pazienti sono stati misurati a intervalli regolari, insieme alla valutazione della persistenza in terapia con il farmaco a lungo termine e dei motivi di interruzione del trattamento. Le valutazioni della risposta al trattamento sono state condotte a 6 e 12 mesi dall’inizio del trattamento con secukinumab e poi a cadenza annuale fino al 48° mese di osservazione.

Per le analisi di sottogruppo, i pazienti sono stati suddivisi nei gruppi naïve e non-naïve in base al trattamento pregresso con DMARD biologici.
Complessivamente, il 57,5% dei pazienti erano di sesso femminile, l’età mediana era di 57 anni, mentre  la durata mediana della PsA era pari a 9 anni.

Risultati principali
Al termine dello studio, secukinumab ha dimostrato un’efficacia significativa nel ridurre l’attività della malattia e nel migliorare gli outcome clinici. Tra il basale e il mese 48 sono state osservate riduzioni significative della conta delle articolazioni dolenti e tumefatte (P <0,01) e del numero di pazienti con entesite (dal 48,2% al 10,8%; P <0,01) e psoriasi (dal 62,8% al 10,0%; P <0,01).

I punteggi dell’attività della malattia nella PsA hanno mostrato un netto miglioramento, passando da una mediana di 23,6 al basale a 4,2 a 48 mesi (P <0,01). Inoltre, il 70,9% dei pazienti ha raggiunto la minima attività di malattia (MDA) a 48 mesi, con i pazienti naïve ai biologici (76,9%) che hanno superato quelli con esposizione pregressa ai farmaci biologici (66,2%; P <0,01). I pazienti senza comorbilità hanno raggiunto tassi di MDA più elevati rispetto a quelli con comorbilità (P <0,001).

Secukinumab è risultato generalmente ben tollerato, con un tasso di persistenza in terapia con il farmaco del 66% nel periodo di 48 mesi, significativamente più elevato tra i pazienti naïve ai biologici (P <0,001) e quelli in terapia di combinazione con DMARD cs (P =0,016).

Quanto alla safety, gli eventi avversi hanno portato all’interruzione del trattamento solo nel 6% dei casi, con infezioni e reazioni cutanee come problemi più comuni. In 146 pazienti sono state segnalate infezioni lievi, ma sono state gestite senza necessità di ricovero o interruzione del trattamento.

Take home message dello studio
Nel complesso, i risultati di questo studio hanno confermato la sicurezza e la notevole efficacia di secukinumab su tutti i domini della PsA (artrite, entesite, dattilite, sintomi spinali, psoriasi, PRO e marcatori infiammatori), in un periodo di follow-up di 48 mesi.

Il tasso di persistenza in terapia è risultato notevolmente elevato a 48 mesi. Il quadro clinico principale della malattia (coinvolgimento periferico/assiale), il sesso maschile, l’età e la presenza di comorbidità non hanno influenzano la persistenza in terapia con secukinumab nel tempo.

La prima linea di bDMARD sembra favorire la MDA e il raggiungimento della remissione/bassa attività di malattia DAPSA e la persistenza in terapia al farmaco, mentre meno di 3 comorbidità non hanno avuto alcun impatto su questi risultati.

In conclusione, questo studio suffraga l’efficacia del secukinumab, che sembra rappresentare un’opzione valida anche per i pazienti con insufficienza multifarmacologica; la safety d’impiego del secukinumab ne suggerisce la possibilità d’utilizzo in pazienti con comorbidità, età avanzata, BMI più elevato e in particolare condizioni cardiovascolari e sindrome metabolica.

Bibliografia
Ramonda R et al; on behalf of the Spondyloarthritis and Psoriatic Arthritis SIR Study Group “Antonio Spadaro”. Four-year effectiveness, safety and drug retention rate of secukinumab in psoriatic arthritis: a real-life Italian multicenter cohort. Arthritis Res Ther. Published online September 28, 2024. doi:10.1186/s13075-024-03401-x
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