La raccolta Il disgelo delle parole sospese di Angela Pagnanelli è composta da dodici racconti, suddivisi in due sezioni separate da un intermezzo
Raccontare non è solo rappresentare una visione del mondo, ma ricrearla esorcizzando la paura di smarrirsi nel labirinto dell’esistenza. È con le forme artistiche e i suoi generi che si può percorrere questo labirinto e si possono affrontare i mostri della vita quotidiana, una sfida che, anche quando non sarà vittoriosa, vale sempre la pena tentare, cercando nella sua essenza l’indicazione di «una trincea morale in cui difenderci» (così scrive Italo Calvino nel saggio Il midollo del leone).
La raccolta Il disgelo delle parole sospese è composta da dodici racconti, suddivisi in due sezioni separate da un intermezzo: nella prima parte prevale la chiave di lettura più ironica, a tratti espressionistica nel rappresentare il mondo sul piano dell’invenzione letteraria; nella seconda parte i racconti toccano episodi e momenti correlati a determinate fasi storiche come le guerre coloniali nell’Italia postunitaria, la Seconda guerra mondiale e la Resistenza italiana, il fallimento dell’ideologia delle Brigate Rosse. Queste storie sono inquadrate entro un ambito familiare o nel privato di un individuo, sono cronache di vita su cui si proietta il procedere della Grande Storia.