Site icon Corriere Nazionale

Squillace festeggia i 300 anni della Madonna del Ponte

santa messa
la Madonna del Ponte che allatta

 

 

 

 

 

 

 

 

Squillace festeggia i 300 anni della Madonna del Ponte

A piè di valle su cui domina l’antica cittadina medievale squillacese. La chiesa della Madonna del Ponte, si erge nel santuario a lei dedicato.

Una chiesetta che sa di prece eucaristica.  In cui il silenzio ispira all’invocazione. Abbracciata da due torrenti a destra il Gattarello. E a sinistra l’Alessi che ne sfiora le mura. Bagnandola nei giorni di piena quasi a ricevere assistenza.

Nell’antistante edificio religioso, l’enorme cortile. E, seduti sulle gradinate concentriche, pare che il “suono” inquieto delle due fiumare si riesce ad avvertirne melodie disarmate di rabbia. Nonostante la collera dell’acqua in piena. E sarà un caso per parlare di un luogo sacro. Sentire nel mese di maggio l’effluvio della zagara. Proprio in onore del periodo mariano. I terreni verdi ammantano la Signora del Ponte tutt’intorno. Un inno il mese dedicato alla Vergine madre.

La Madonna del Ponte fra poco compie 300 anni dalla sua nascita, laddove fu creata la sua dimora. Tutto risale al 1724, nel mese di maggio, quando una donna posseduta è liberata dal demonio. Provata e sofferente si rese conto che qualcosa stava cambiando la sua vita. Spiegando ai soccorritori cosa le era successo. Liberata dall’intercessione della Madonna, raffigurata su un muro nelle vicinanze, così disse. Dopo ricerche la gente del posto ritrovò l’immagine sacra della Vergine Santissima, che posero sull’altare maggiore della chiesetta fatta costruire. Qui il miracolo cambiò la vita di tanti credenti.

Maria Lactaris è un’iconografia molto antica nella quale la maternità emerge nella sua interezza. Un affresco pare bizantino che riflette la Madonna Galakotrophousa o madonna del latte. Anche nella campana è impressa la madonna mentre avvicina al suo seno Gesù per nutrirlo.

Il terremoto nel 1783 causò ingenti danni alla chiesa della Madonna del Ponte.

Ma, di nuovo, grazie alla gente armata di buona volontà fu ricostruita.

Non si può dimenticare che Squillace è terra di grandi sacerdoti, (ci sono ben 9 chiese), come Don Domenico Cirillo, rettore del santuario. Il quale spese la sua vita per donare a quella casa benedetta dal signore, ancora una volta la dignità che le spetta. Don Cirillo percorse un lungo cammino con Maria fino alla sua morte diventando il suo apostolo.

Nel 1922 monsignor Roncalli, divenuto poi Papa Giovanni XXIII, visitò la chiesa in un viaggio nella comunità di Squillace. E’ stato nel 2022 l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Claudio Maniago a benedire il nuovo altare, l’ambone e il fonte battesimale di marmo di Carrara.

il masso sulla strada di fronte il santuario

Giungono ai giorni nostri forti testimonianze di molteplici miracoli. La gente di Squillace ricorda l’evento incredibile del masso. Un enorme macigno si stacca dalla collinetta che sovrasta la chiesetta: la Timpa di Silvestri, che avrebbe dovuto e potuto distruggere con la sua forza la chiesetta. Ma un dimostrabile miracolo della madonna del Ponte rende ancora più credenti e fedeli. La pietra, è ancora lì a vigilare  il santuario, dove il silenzio è culto. E nel gardinium dai mille colori, e profumi di gelsomino, la preghiera diventa Opus Dei, meditazioni in un mondo che ha bisogno di pace. E, solo nella Madre possiamo trovare la salvezza dal senso di vuoto.

 

 

Exit mobile version