Chi è Luigi Mangione, il killer del CEO Brian Thompson


Chi è Luigi Mangione, il 26enne accusato dell’omicidio del Ceo Brian Thompson a New York. Origini italiane, il ragazzo è un ingegnere laureato all’University of Pennsylvania

brian thompson luigi mangione

È il 26enne Luigi Mangione la “persona fortemente sospettata” dell’omicidio del Ceo della compagnia assicurativa UnitedHealthCare, Brian Thompson. La polizia di New York l’ha fermato in un McDonald’s in Pennsylvania a una settimana dal delitto avvenuto in strada. Stava mangiando seduto a un tavolo quando le forze dell’ordine l’hanno raggiunto.

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Con sé il ragazzo aveva 4 documenti falsi, compreso quello usato per registrarsi in un ostello dove ha dormito la notte prima del fatto. Poi la pistola (realizzata probabilmente con stampante 3d) usata per colpire Thompson e un documento-manifesto di tre pagine che non lascerebbe dubbi: “Questi parassiti se la sono cercata” e “Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma doveva essere fatto”. Frasi che sarebbero un’ulteriore prova del risentimento e della motivazione del ragazzo. Si parlerebbe di una forte ostilità verso il sistema capitalistico e di una sorta di vendetta per un parente che non ha potuto accedere a cure mediche. Ora, oltre che per l’omicidio, è accusato di detenzione illegale di armi e per il possesso di documenti falsi.

ORIGINI ITALIANE, MANGIONE ERA UNO STUDENTE MODELLO

Il nome di Mangione ora circola su tutti i giornali del mondo che raccontano di un giovane studente modello, non di un killer professionista. Origini italiane, il 26enne è nato in Maryland. È stato il migliore della sua classe di diplomati del 2016 alla Gilman School di Baltimora, un liceo privato, e si è poi laureato alla University of Pennsylvania nel 2020. Dopo ha lavorato come ingegnere. Fino al 2023 era dipendente della TrueCar, un’azienda di Santa Monica, in California, che vende auto online.

L’ISPIRAZIONE NEL “MANIFESTO DI UNABOMBER”

Era un fervente lettore. Come scrive Nbc News, aveva un profilo molto attivo su Goodreads, la piattaforma di recensioni di libri. Tra questi ha commentato “Il manifesto di Unabomber. La società industriale e il suo futuro” di Ted Kaczynski: la storia del professor Theodore John Kaczynski, che – abbandonata la sua carriera accademica – cambia vita. “Per quasi 18 anni – si legge su Google Libri – ha spedito pacchi bomba e tenuto in scacco la più potente organizzazione di polizia del pianeta. I bersagli dei suoi 16 attentati esplosivi – 3 vittime e 23 feriti – hanno sempre a che fare con la tecnologia, con i suoi utilizzi e con tutto ciò che, ai suoi occhi, impone la dinamica meccanica del progresso e la trasformazione della persona in mero ingranaggio di una mega-macchina scollegata dalla natura e dai suoi equilibri“. Tra le pagine di questo volume Luigi avrebbe trovato l’ispirazione per agire.

IL COMMENTO DELLA FAMIGLIA DI MANGIONE

Mangione è cugino di Nino, deputato repubblicano al parlamento statale del Maryland che su Fb scrive di battersi “per la libertà e il futuro del Maryland”. Del caso di Luigi, riportando le parole di tutta la famiglia Mangione, ha scritto: “Sfortunatamente, non possiamo commentare la notizia riguardante Luigi Mangione. Sappiamo solo quello che leggiamo sui media. La nostra famiglia è scioccata e devastata per il suo arresto. Preghiamo per la famiglia di Brian Thompson e chiediamo alle persone di pregare per tutti quelli coinvolti. Siamo devastati da questa notizia”.